Sul palco dell'Ariston i grandi dello sport, spesso, subiscono una metamorfosi. Improvvisamente impacciati, rigidi, insicuri, a disagio. Le movenze robotiche, le espressioni forzate, spiattellate in primo piano - in prima, seconda e terza serata - su Rai 1. È febbraio, è il grande Festival della canzone italiana, tutti ti guardano. Da Bolzano a Palermo, da Trieste in giù. Puoi essere uno sciatore di successo, il miglior pattinatore, la meglio nuotatrice, il motociclista incosciente e il calciatore di quella squadra che comunque, a qualcuno, starà sempre antipatica. L'Italia tutta ti troverà impacciato, fuori posto, fuoricampo, davanti a quelle telecamere che non sono le tue. Sono altri i palcoscenici su cui puoi permetterti passi leggiadri ed esultanze sfrenate. A Sanremo no. All’Ariston, al massimo, puoi cercare di sdrammatizzare la serata con un paio di sneakers ai piedi, ma devi attenerti al copione. Se sei uno sportivo, invitato al Festival per le tue imprese recenti o remote, dovrai recitare. Fingere che lo sketch triste, scontato, preconfezionato, preparato apposta per te, ti piaccia. Puoi rifiutare? No. Perché Sanremo è Sanremo. Dai che stai andando forte.
Il primo punto di contatto tra il Festival della canzone italiana e lo sport è datato 1988. L’orchestra dell’Ariston si ferma per dare la linea a Rai Sport e Bruno Gattai, i cui cinque minuti di telecronaca entrano di diritto nella storia dello sport: Alberto Tomba nello Slalom Speciale delle Olimpiadi di Calgary conquista la seconda medaglia d’oro dopo la vittoria nel Gigante. Tomba La Bomba spalanca ufficialmente le porte dei camerini di Sanremo agli sportivi, che da quel giorno del 1988 scenderanno a valanga le scale dell’Ariston. Negli anni ’90, ad accettare la trasferta nella Riviera dei Fiori, Alessandro Del Piero (reduce dalla rottura del crociato), Roberto Mancini e Pierluigi Collina, tutti invitati da Fabio Fazio.
Nei primi anni 2000 Raffaella Carrà tenta il colpo grosso nel mercato invernale, ma la trattativa tra Diego Armando Maradona e Sanremo sfuma sul più bello. Due Festival più in là ed ecco che Pippo Baudo, Simona Ventura e i vertici di Viale Mazzini si prendono la rivincita: sul palco dell’Ariston sale Valentino Rossi, già quattro volte campione del mondo. Il Dottore porta il suo casco da gara per Baudo, ma le dimensioni della testa del presentatore non combaciano con quelle del Soleluna targato 46. Valentino e Pippo escono di scena in moto. Il primo indossa Adidas da ginnastica, il secondo una cravatta rossa che starebbe bene a Montecitorio. Sorridono. Anche l’Italia ride. È fatta; bene così.
Arrivano gli inverni in cui il palco dell’Ariston si trasforma in un ring. 2005 e 2006 significano Bonolis e Panariello, Mike Tyson e John Cena. Poi è il turno di una sfilza di pesi massimi che accompagnano a Sanremo le rispettive vallette, mogli, fidanzate. Francesco Totti siede in prima fila per Ilary (sic!), Fernando Alonso per Raquel Del Rosario nel periodo in Rosso, Max Biaggi canta di fronte a Bianca Atzei e Cristiano Ronaldo bacia Georgina. Le smancerie vengono interrotte da un bel monologo di Roberto Baggio – “So che non amate i consigli, ma senza arroganza stasera qualche consiglio lo vorrei dare” (a voi il compito di chiudere la premessa di Divin Codino evitando volgarità) – dalla corsa contro in tempo di Zlatan Ibrahimovic, sulla Genova-Ventimiglia, in scooter.
A convertire il disagio in opportunità ci pensa Federica Pellegrini, che sul palco dell’Ariston balla la disco music con Gianni Morandi. Sanremo – Ballare la disco music con Gianni Morandi. Basta e avanza per un posto nella giuria di Italia’s Got Talent. Dal Festival, intanto, passano anche Antonio Cassano, Marcello Lippi, Flavia Pennetta, Tania Cagnotto, Javier Zanetti, Vincenzo Nibali e Matteo Berrettini fresco di finale a Wimbledon.
La domanda, adesso, febbraio 2023, è una sola. Le risposte possono essere centomila, una, nessuna. Perché non abbiamo visto Pecco Bagnaia nella prima serata di Sanremo? Le prove generali, che certificassero la sua capacità di sorridere in un mare di disagio, le aveva già fatte. Un mese fa, a Che Tempo Che Fa, davanti all’acquario di Fabio Fazio. Venerdì Pecco Bagnaia sarà in Malesia a provare la nuova Ducati GP 23, evoluzione della moto italiana con cui un pilota italiano ha vinto il Mondiale. Non accadeva da cinquant’anni. Bagnaia partirà probabilmente oggi per Kuala Lumpur, in prima o seconda serata. Sanremo non lo avrà. Pecco non c’è. È andato via. Il Festival non è cosa sua.