Ormai sono mesi che ha raggiunto uno stato di grazia assoluto: è velocissimo, ha il fuoco negli occhi e una fame feroce nel polso destro. E quando non raccoglie è solo perché si rovina la festa da solo. Jorge Martin l’ha dimostrato anche oggi nella Sprint di Buriram: quando non pecca di presunzione non ce ne è per nessuno. Significa che vincerà lui il mondiale? No, significa solo che se lo perderà non sarà per mano di Pecco Bagnaia (almeno di questo Pecco Bagnaia) e meno che mai, come vanno sostenendo i soliti complottisti, per mano di Ducati.
I “se” non fanno classifica è chiaro che risulterebbe fin troppo superficiale analizzare una ipotetica classifica al netto del doppio errore sulla scelta delle gomme fatto da Martin a Mandalika e a Phillip Island, però, che stava dominando fino alla caduta in Indonesia e fino all’ultimissimo giro in Australia è un dato di fatto. In questo momento, senza nulla togliere a Pecco e a tutti gli altri, Jorge Martin sembra imbattibile. E oggi l’ha ribadito. Anzi, in verità l’ha ribadito sin da ieri, dominando tutti i turni di prove e andando a strappare una pole questa mattina con un tempo pazzesco. Poi, dopo il via della Sprint, nonostante una partenza imperfetta, ha martellato come un forsennato per tre giri, fino a garantirsi quel margine di sicurezza che gli è poi bastato fino alla bandiera a scacchi. Nove punti mangiati a Pecco con una sola Sprint e, adesso, anche una consapevolezza in più: sarà importante, domani, dare ascolto e non provare a strafare, come invece accaduto in Indonesia e in Australia.
“In verità – ha raccontato – sono partito malissimo, mi sono imbrogliato con i pulsanti. Non so bene cosa ho combinato, ma per un attimo ho temuto di aver buttato via la gara, poi invece sono riuscito a raddrizzare la situazione. Fin dal secondo giro mi sono concentrato e ho iniziato a fare quella differenza che mi è bastata per rilassarmi alla fine, negli ultimi tre giri, e provare a finire, per conservare un po' di forza fisica per domani".
E’ chiaro che ora vuole anche il bottino grosso, quello della domenica, e non nasconde di voler capire da Ducati anche come comportarsi laddove dovesse trovarsi spalla a spalla con Pecco. “Penso che sia un buon momento per iniziare a sapere quanti rischi correre – ha affermato - Ovviamente oggi ho visto che Pecco era settimo e che io quindi dovevo vincere. Sono in questa posizione e devo correre dei rischi a volte. Oggi era uno di quei giorni e dovevo sfruttare quella posizione per fare qualche punto. La classifica, però, non è la mia ossessione: io devo solo pensare a vincere. Domani non sarà facile, perchè io con la media faccio fatica, però ho cambiato qualcosa sulla moto, ritornando al setting delle libere e questo potrebbe aiutarmi”