“Effetto Sinner”? Troppo riduttivo. Il tennis italiano sta vivendo una vera rivoluzione, e non da oggi. Certo, avere Jannik che spacca nel ranking mondiale aiuta e aiuterà ancora per dare lustro e importanza internazionale a questo sport. Ma la crescita è ovunque: nei numeri, nelle strutture, nei giovani che le scuole tennis coltivano, pronti a raccogliere la sfida di chi è arrivato prima. E se vi dicessimo che i successi non si fermano alle Atp Finals, alla Coppa Davis a Torinoo agli Australian Open? Ci sono ragazzi, giovanissimi, che già si stanno facendo largo nel panorama internazionale. Sono i volti nuovi di un movimento che guarda lontano. Eccoli, i nomi da tenere d’occhio.
Federico Cinà
17 anni, palermitano, figlio di due tennisti (papà Francesco ha allenato Roberta Vinci, tanto per dire). Federico sembra costruito in laboratorio: 1.90 di altezza, rovescio naturale che è una goduria per gli occhi, un dritto che non scherza, e una carriera junior già brillante con una semifinale agli Us Open 2023. Ora si sta affacciando tra i grandi, e il 2024 lo ha visto scalare la classifica fino a sfiorare i primi 500 Atp. Insomma, per chi cerca il “prossimo Sinner”, o qualcuno che gli assomigli, è bene tenerlo d’occhio.
Pierluigi Basile
Pugliese, classe 2007, Basile non ama fare troppo rumore ma lascia il segno. Il primo del suo anno a superare le qualificazioni di un Challenger (a Todi) e uno dei pochi della sua generazione con un rovescio a una mano. Si è ispirato a Federer, ma la sua è una storia è ancora tutta da scrivere. Completo, fisicamente pronto e con una bella testa sulle spalle.
Lorenzo Carboni
Sardo, 18 anni, Lorenzo ha iniziato col tennis giocando a racchettoni sulla spiaggia di Alghero. Ora è uno dei giovani italiani più promettenti: semifinale al Roland Garros Junior 2024, un tennis costruito sull’agilità e una mentalità da Djokovic wannabe. Non arriva al metro e 70, ma non conta quando sai compensare con il talento. Obiettivo dichiarato: portare la Sardegna nella top 100 Atp.
Federico Bondioli
Il più “grande” del gruppo, classe 2005, Federico ha già macinato chilometri. Dopo un’ottima carriera junior (dodicesimo nel ranking mondiale), è passato al circuito Itf e sta iniziando a farsi strada nei Challenger.
Questi ragazzi non stanno solo seguendo il sentiero tracciato da Sinner. Lo stanno ampliando, spingendo il tennis italiano verso un futuro ancora più luminoso. La generazione Z ha preso in mano le racchette: prepariamoci a vederne delle belle.