La notizia è arrivata questa notte (ora italiana) ed è rimbalzata sui principali canali di informazione statunitense di politica e sport, trovando conferma anche sul sito ufficiale della NFL: Trump sarà il primo presidente (in carica) degli Usa ad assistere al Super Bowl. Si tratta di un annuncio che arriva poche ore dopo l’indiscrezione riportata da The Athletic e dal The New York Times della rimozione della scritta End Racism nella end zone del campo in cui si giocherà la finale. Al suo posto, nello stadio Caesars Superdome di New Orleans, saranno scritti i messaggi Choose Love e It Takes All of Us rispettivamente “scegliete l’amore” e “dipende da noi, serve l’impegno di tutti”. In questa decisione c’è chi ci legge una risposta al clima politico attuale. Dall'insediamento del presidente Trump sono infatti molte le aziende e istituzioni che stanno abbandonando i loro programmi di diversità, equità e inclusione. Ma procediamo con ordine. La cinquantanovesima edizione del Super Bowl è in programma domenica 9 febbraio 2025 (in Italia sarà già lunedì 10) e vedrà affrontarsi i vincitori delle ultime due edizioni i Kansas City Chiefs contro i Philadelphia Eagles. Le due squadre si erano già affrontate nella finale nel 2023. La finalissima - che a questo punto diventa una grande opportunità di rivincita per gli Eagles - si disputerà al Caesars Superdome di New Orleans, mentre l’Halftime Show vedrà protagonista il rapper Kendrick Lamar.

Ci sarà anche Trump
Donald Trump diventerà il primo presidente in carica degli Stati Uniti d'America ad assistere al Super Bowl. Lo farà partecipando a un'intervista con il giornalista Bret Baier di Fox News, che andrà in onda durante lo show del pre-match e poi si accomoderà sugli spalti ospite di Gayle Benson, proprietaria dei New Orleans Saints, la squadra di casa. Ma per chi tiferà il Presidente? Non ci sono informazioni certe, ma qualche indizio ci porta a credere che l’uomo più potente del mondo parteggerà per Kansas City. Primo: ha rivolto loro parole di elogio dopo la conquista della finale (non ha fatto lo stesso con Philadelphia); secondo: non mancano suoi estimatori all’interno dei Chiefs, dal kicker Harrison Butker a Brittany Mahomes, la moglie dell’uomo simbolo di Kansas City il quarterback di Patrick Mahomes. Ma non dimentichiamoci che tra i tifosi di Kansas City c’è anche una certa Taylor Swift che non possiamo certo definire vicina a Donald Trump. A tal proposito sono già iniziati a circolare rumors che parlano di strettissime misure di controllo per evitare che i due si incrocino e si rubino la scena.

Trump Al Super Bowl: ma cosa significa?
Per rispondere a questa domanda abbiamo chiesto il parere di Dario Ricci (Radio24) e Valentina Clemente (SkyTg24) autori di Touchdown Mr. President! Sport e politica alla Casa Bianca in libreria dal prossimo 7 febbraio. “Si tratta di una notizia storica, ma non sorprendente”. Ci dice Dario Ricci. “Il Super Bowl è il grande rito della cultura sportiva americana e non stupisce che un presidente come Trump voglia esserne parte integrante. Sicuramente ruberà la scena ai protagonisti. È una partecipazione che fa il paio con le prime decisioni di Trump che ha annunciato decreti per l’esclusione delle atlete transgender dalle competizioni femminili. Ricordiamoci che l’organizzazione e la gestione dello sport equivale alla gestione e all’organizzazione del tempo libero delle persone. Per questo motivo sarà un presidente che scenderà in campo nello sport e per questo possiamo prevedere che sarà lui il vero grande vincitore del Super Bowl”.
“Non è una notizia sorprendente, ma non è nemmeno così scontata”, aggiunge Valentina Clemente. “Negli ultimi quattro anni la tradizionale intervista del Presidente che precede il calcio di inizio non è stata fatta. Probabilmente Trump con questa inversione di tendenza vede un’occasione per ribadire una rottura con l’amministrazione Biden. Ma c’è anche un altro aspetto: per quanto siano stati in tanti a votarlo, Trump ha ereditato un Paese profondamente diviso e partecipare a un evento così importante è certamente un modo per tentare di ricucire un legame con tutto il Paese”. Infine, Clemente ci lascia anche alcuni elementi per meglio comprendere l’Halftime Show: “Kendrick Lamar ha ricevuto il Premio Pulitzer per la musica nel 2018 (diventando il primo artista hip-hop della storia ad ottenerlo ndr). Un riconoscimento che arrivò nel bel mezzo della prima amministrazione Trump e che da molti fu letto come una sfida all'amministrazione americana”. A questo punto è lecito domandarsi se non sarà proprio lo show dell’intervallo a riservarci qualche sorpresa. Manca poco e gli elementi per generare dibattito sono molti. Sicuramente ne parleremo a lungo.
