Valentino Rossi, “il saggio”, come lo ha definito l’amico e compagno di squadra Franco Morbidelli, farà la seconda dose di vaccino Pfizer dopo la gara, e poi si atterrà a 24 ore di quarantena, come prescritto dal protocollo. "Io dovrei fare la seconda dose dopo la gara di domenica. Siamo dei privilegiati, ad avere una opportunità del genere", ha ammesso il Doc. che lo scorso anno aveva contratto il Covid tornato dal GP di Le Mans: "E’ stata una bella sventola, anche perché non me l’aspettavo! Avevo incontrato un amico di Milano, che tra l'altro era tutto contento perché gli avevano appena comunicato che era negativo. E invece è bastata una stretta di mano". La febbre e i dolori erano durati solo due giorni, ma il pesarese era rimasto chiuso per un mese nella sua casa di Tavullia, saltando così due gare.
Il disagio riscontrato in settimana da Enea Bastiani che ha avuto una reazione alla seconda dose del siero con forti dolori, ha allarmato il paddock. Il lavoro di Dorna resta comunque impeccabile anche perché in pochissimo tempo ha messo su una macchina organizzativa perfetta con la somministrazione del vaccino Pfizer messa a disposizione del governo del Qatar, la creazione della “bolla” e l’attenta gestione del personale chiamato a sottoporsi a tampone molecolare ogni tre giorni all’arrivo e poi ogni sei.
La tensione sembrava sopita, ma non lo è, come l’attesa dell’esito del tampone. In settimana, infatti, due italiani membri del team Italtrans sono risultati positivi al Coronovirus, dando vita a un effetto domino di paura e timori. “Il rischio c’è, ma voglio sottolineare che Carmelo Ezpeleta e la Dorna hanno fatto un lavoro egregio per garantire il regolare sviluppo del Motomondiale e un calendario con ben 19 gare”, ha dichiarato Francesco Guidotti, Team Manager del Team Ducati Pramac. “Grazie alla disponibilità de governo del Qatar circa l’80% del paddock si è vaccinato”. E il resto?
Di chi ha scelto di non vaccinarsi non si parla molto. Tra i big, Nakagami ha deciso di non vaccinarsi, sembra su consiglio del suo medico giapponese, e Zarco, aggressivo in pista, quanto schivo e non omologato nella vita privata. Per evitare polemiche, il francese, più incline allo spleen baudeleriano che alle chimere del paddock, ha preferito glissare sulle motivazioni.
Per quanto riguarda il personale dei team, sono diversi i meccanici e gli ingegneri che hanno deciso di aspettare. Tra questi molti membri del team SpeedUp di Moto2 di Luca Boscoscuro che schiera Jorge Navarro e Yuri Montella. “Di noi solo due meccanici e un pilota (Navarro), si sono sottoposti al vaccino, gli altri hanno preferito aspettare”, ha dichiarato l’ex pilota. Timore? “Un po’, anche per il fatto di essere all’estero. Per ogni eventuale complicazione, infatti, molti dei mei ragazzi preferiscono aspettare. Per quanto mi riguarda, non potevo farlo perché ho preso il virus a gennaio. Comunque avrei aspettato. La situazione al momento è sotto controllo. Purtroppo i casi ci sono. Anche un mio meccanico è in isolamento dalla scorsa settimana nell’hotel soprannominato “Covid” perché adibito ad ospitare tutti i casi positivi del paddock. Saranno una decina. Hanno solo un’ora d’aria, per il resto trascorrono tutto il giorno in camera. La situazione è pesante ma necessaria. Così abbiamo accettato tutte le misure ristrettive imposte dal protocollo, più rigide rispetto allo scorso anno: tutto il circus è radunato negli alberghi designati da Dorna. Il personale MotoGP ha ascensori e sale ristoranti dedicati. E’ consentito solo il trasferimento con un bus hotel-circuito e ritorno. Per l’uscita dal tunnel dobbiamo aspettare”. Se si pensa però che fino al mese scorso il mondiale era a rischio, possiamo dire che, nonostante i timori e le preoccupazioni, la bolla della MotoGP sta reggendo molto bene con ben 19 gare confermate