Agli errori si può porre rimedio, soprattutto quando vengono riconosciuti, contro la sfiga, invece, si può ben poco, se non sperare che passi. E’ la riflessione che viene da fare alla luce delle nuove notizie sulle condizioni di salute di Marc Marquez. Non c’è pace, infatti, per l’otto volte campione del mondo. In un anno è finito sul tavolo di una sala operatoria per quattro volte di cui tre negli ultimi sei mesi. L’ultimo intervento chirurgico, quello a cui si è sottoposto a Madrid giovedì, doveva essere risolutivo, per mettere definitivamente nel passato infortuni e sfortuna e poter tornare a correre in moto. Ma evidentemente il 2020 dev’essere un anno da far finire in fretta anche per lui, visto che il Cabroncito è stato trattenuto nella clinica di Madrid per una infezione. Dovrà sottoporsi a una cura antibiotica. Niente di particolarmente grave, sia inteso, ma una ulteriore tegola sul morale di un ragazzo che sembra finito in un vortice che non gli fa vedere la luce.
"La situazione clinica postoperatoria di Marc Márquez è stata considerata soddisfacente dal suo team medico presso il Ruber International Hospital di Madrid – scrive Honda HRC in un comunicato stampa -Tuttavia, le colture ottenute durante l'intervento di pseudoartrosi hanno confermato che c'era una precedente infezione nella frattura, che causerà a Marc Márquez di subire un trattamento antibiotico specifico nelle prossime settimane”. Le dimissioni dall’ospedale, dunque, sono rimandate ai prossimi giorni, con Honda che, però, non specifica per quanto tempo il Cabroncito dovrà restare ricoverato e nemmeno se e quanto questa “precedente infezione” abbia contribuito nelle difficoltà avute dopo il secondo intervento chirurgico di questa estate.
Solo ieri DAZN Spagna aveva diffuso una intervista registrata pochi giorni prima che il Cabroncito si ricoverasse al Ruber Hospital di Madrid, in cui Marquez riconosceva di aver sbagliato a forza i tempi a Jerez. Specificando, però, che salire in moto e correre è la natura di un pilota e che, forse, qualcuno avrebbe dovuto provare a fermarlo. Il riferimento, è chiaro, è ai medici che lo avevano definito idoneo a correre nonostante l’intervento chirurgico subito appena tre giorni prima. Marquez in quell’intervista ha anche fatto capire che per lui non ha senso stare a cercare colpevoli e che tutto quello che gli interessa è guardare avanti. In effetti è quello che ha fatto, finendo ancora sotto i ferri e accettando anche la possibilità che il suo pieno recupero non avvenisse in tempo per l’inizio del prossimo mondiale. “I medici mi dicono che potrei farcela per il 28 marzo in Qatar e io ce la metterò tutta – ha spiegato Marquez – ma di una cosa sono assolutamente certo: non ripeterò lo stesso errore e, quindi, non forzerò i tempi. Tornerò solo quando sentirò di essere al cento per cento, sia fisicamente sia mentalmente”. Un segno di grande maturità da parte dell’otto volte campione del mondo che, a quanto pare, ha saputo fare tesoro degli errori del passato (anche di quelli non suoi o non totalmente suoi). Ma il problema, adesso, sembrano non essere più nemmeno gli errori, così come non è più un problema la decisione se sottoporsi o meno ad un terzo intervento chirurgico e così come non sembra un problema anche la possibilità di saltare qualche gara: il problema è la sfiga assurda. Forza Marc, passerà anche quella!
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