Pablo Nieto, figlio del compianto 12+1 volte campione del mondo, dal 2015 è Team Manager dello Sky Racing Team VR46. Quest’anno la sua squadra è quella da battere e Luca Marini (o Marine, come lo chiama qualcuno) è in testa al mondiale con 20 punti su Enea Bastianini e 36 su Marco Bezzecchi. Manuel Pecino, storica penna della MotoGP, ha fatto qualche domanda a Pablo Nieto per un’intervista su MundoDeportivo di cui riportiamo i passaggi più interessanti.
“Sono felice di come stiano andando le cose - ha raccontato Nieto - Sappiamo che la Moto3 è la categoria più complicata, perché se sei primo in un giro poi ti possono passare in dieci. A volte lotti per vincere ed altre magari ti fanno cadere, è un po’ così. In Moto2 invece, sia con Luca che con Bezzecchi, stiamo lavorando molto bene. Ci sono momenti in cui rischio l'infarto, come le ultime gare in cui continuavano a superarsi a vicenda… Li vedi e dici: 'Se fanno un casino chiudo il box e li lascio fuori', ma sai, alla fine sono contento di vederli lottare lì davanti”.
Ad ogni gara vediamo Valentino affacciarsi al muretto dei box prima della partenza di Moto3 e Moto2 per dare un'occhiata ai suoi piloti (e capire con che tempi si spegneranno le luci…), ma Pablo spiega che Rossi presta sempre attenzione a quanto accade nel Team: “È coinvolto al 100%, alla fine è la sua squadra e c'è la sua immagine dietro a tutto. Ogni volta che c'è da prendere una decisione importante, ingaggiare un pilota piuttosto che un altro, la prendiamo tutti insieme: Uccio, Albi, Carlo, Gianluca, Valentino e io. Ovviamente cerco sempre di filtrare un po’ le cose, i problemi piccoli non devono arrivare a lui. Più che altro perché Vale continua a correre e deve avere la mente sgombra per concentrarsi”. Anche durante i weekend di gara le cose non cambiano: “Vale fa sempre tante domande, del tipo: 'com’è andata la giornata?', 'come è andato l'allenamento?', 'che fine ha fatto quel pilota che oggi non è stato veloce?', 'dì a Celestino che alla curva 4 lo vedo molto largo…', 'che ritmo ha Luca, che oggi penso possa vincere?'. Passiamo molto tempo insieme, praticamente tutti i giorni stiamo almeno un'ora nel motorhome di Vale a parlare con i piloti di tante piccole cose”.
Non poteva poi mancare una domanda sulla VR46 in MotoGP, tema che col passare dei giorni si sta facendo sempre più caldo. Pablo Nieto, che quella squadra la guiderebbe, ha risposto che “La MotoGP è la MotoGP, è l'élite dell'élite, però il progetto che abbiamo in Moto2 e Moto3 è spettacolare. Il nostro compito è trovare giovani promesse e vincere con loro. Andare in MotoGP un giorno sarebbe bello, ma la cosa più importante è che il progetto sportivo ti motivi”. Come a dire che sì, la massima serie è bellissima, ma se sei in un team privato è più difficile che tu possa tentare di vincere il titolo, mentre nelle classi cadette questa possibilità è concreta. A lavorare nello Sky Racing Team VR46 ci sono 31 persone: “siamo moltissimi e alla fine, come in tutti i lavori, il tallone d'Achille è il personale. C'è sempre qualcuno che non vuole dormire con un altro perché russa o quello che non vuole mangiare in un certo posto perché non hanno il pesce. Ma alla fine è così ovunque: se hai un ristorante il cuoco fa la guerra al cameriere… qui è lo stesso. Devi sapere come gestirli.”