Di Dazn in questi anni si è detto più dei disservizi che della qualità dello streaming. All’inizio, però, l’operazione con cui ha “rubato” a Sky e alle altre emittenti i diritti sui maggiori campionati europei sembrava vincente. Era il 2021 quando Dazn si prendeva la Serie A per 700 milioni a stagione. Quattro anni dopo, scrive Paolo Ziliani sul Fatto Quotidiano, quell’accordo appare sotto una luce diversa. Infatti Dazn “ha già fatto sapere alla Lega che non riuscirà, visto che gli abbonati sono sempre meno, ad assicurare i 700 milioni previsti dal contratto ancora per molto. Ed ecco spiegato perché De Siervo (amministratore delegato della Serie A, ndr) tanto si dà da fare nella lotta alla pirateria: per non dare a Dazn nessuna scusa. E obbligarla a rispettare il contratto. Ce la farà?”. Domanda legittima. Sono recenti le dichiarazioni dell’ad della Lega in cui sosteneva che tra le ragioni del collasso del calcio italiano e della Nazionale c’era anche lo streaming illegale. La sintesi: meno soldi al sistema, meno crescita per tutti, anche dal punto di vista tecnico. Ma rimanendo su Dazn. In Francia le cose stanno cambiando rapidamente e la Ligue 1 ha preso una decisione importante. Ne ha parlato ancora Ziliani.

Con la stagione che comincerà a breve prenderà il via anche “l'esperimento ‘storico’ che i 18 club della Ligue 1 hanno deciso di compiere votandolo all'unanimità nei giorni”, e cioè “per la prima volta sarà infatti la stessa Ligue 1 a produrre le partite con un proprio canale; e per la distribuzione si affiderà a tutte le piattaforme che si mostreranno interessate a trasmettere le partite”. Un cambio radicale che si è reso necessario dopo il flop di Dazn, che si era assicurata 8 partire su 9 per 400 milioni a stagione fino al 30 giugno 2028 ma che ora ha rotto il contratto “a causa del basso numero di abbonati raggiunto: poco più di 400 mila”. “Siccome il tempo era poco e nessuna piattaforma si era fatta viva per rimpiazzare, anche a cifre inferiori, la fuggiasca Dazn, i presidenti hanno deciso di produrre in proprio le partite della Ligue 1: e come prima mossa Nicolas de Tavernost, patron di Lfp Media, ha deciso di abbassare il prezzo degli abbonamenti praticato da Dazn, che era di 29,99 euro al mese, della metà. Per seguire 8 delle 9 partite del campionato da oggi i francesi pagheranno 14,99 euro mensili; e ai più giovani è stato riservato un abbonamento, per visione solo su smartphone, a 10 euro”. Un’offerta competitiva che però è solo l’inizio: “A partire dalla stagione 2026-27 i club contano poi di arrivare all'esclusiva completa di tutte le partite, 9 su 9, inglobando anche quella che oggi è di belN Sports (l’altra emittente che trasmette l’unica partita non in mano a Dazn, ndr)”, sempre mantenendo inalterato il costo dell'abbonamento a 14,99 euro”. Ma sarà vincente come strategia? Ancora Ziliani: “Se la Ligue 1 ha visto giusto, la matematica dice che un milione di abbonati a 15 euro portano 15 milioni al mese e 180 all'anno, mentre i 400 mila abbonati di Dazn a 30 euro portavano 12 milioni al mese e 144 all'anno. Sarebbe già un passo avanti; anche perchè questi 180 milioni andrebbero ad aggiungersi agli 85 versati da Dazn a titolo di indennità per l'uscita unilaterale dal contratto, ai 78,5 di beIN Sports per l'esclusiva della nona partita e ai 130 previsti dalla vendita dei diritti tv all'estero: mal contati fanno 473,5 milioni che sono poca cosa rispetto ai 900 che la Lega Serie A incassa da Dazn (700) e Sky (200), ma sono pur sempre qualcosa”. E la Serie A, quindi? C’è la pirateria, certo, ma i contratti, una volta firmati, vanno fatti rispettare. O almeno bisogna provarci.
