A Milano oggi piove, dopo giorni di grande caldo, ma i Banditi della curva Sud si incontrano lo stesso per la festa di fine anno. La stagione, sul campo, è finita male: ottavo posto, fuori dalle coppe europee e sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna. Poi nell’aula bunker di San Vittore sono state pronunciate le sentenze in primo grado del processo Doppia Curva. Luca Lucci ha preso dieci anni, ma fuori dal tribunale i suoi compagni ultrà hanno parlato con i giornalisti e si sono detti fiduciosi per l’Appello e la Cassazione. Nonostante tutto, però, bisogna festeggiare il quindicesimo Memorial “Sempre con Noi”, stavolta a Cinisello Balsamo, con “fiumi di birra”, grigliate, dj set, tornei di calcio a sette e di ping pong. Una giornata di milanismo per tutti i tifosi. Gli ultras hanno diffuso la locandina via social, aggiungendo che canteranno “più forte per chi non è qua”. Il riferimento, probabilmente, è proprio ai compagni giudicati pochi giorni fa nell’aula bunker: Islam Hagag, Daniele Cataldo, Fabiano Capuzzo, Luciano Romano, Christian Rosiello, Alessandro Sticco, Riccardo Bonissi, Francesco e Luca Lucci. Ma il milanismo non si ferma.

Sempre via social, insieme alle informazioni sul ritrovo della curva, gli ultras rossoneri hanno mandato un messaggio alla società e ai giocatori. Lunedì 7 luglio la squadra si ritrova a Milanello per gli appuntamenti con la stampa e i media partner, l’allenamento del matitino (chiuso a pubblico e giornalisti) e la conferenza, alle 13, di Massimiliano Allegri, la prima del suo secondo mandato come allenatore del Milan. Nel pomeriggio è invece previsto un allenamento aperto ai tifosi. I Banditi della curva Sud, però, non ci saranno. Le prestazioni dell’ultima stagione sono state troppo deludenti e i tifosi hanno voluto mandare un segnale. Già nelle scorse settimane lo avevano detto chiaramente a Zlatan Ibrahimovic, Giorgio Furlani, Paolo Scaroni e Geoffrey Moncada: “Liberate il Milan da questa agonia”. Il mercato sta portando rinforzi come Samuele Ricci e Luka Modric, ma Igli Tare non si fermerà di certo qui. Dagli spalti si attendono risposte, sul campo le cose devono cambiare, ma gli ultras continuano a vivere di milanismo, anche oltre i processi e le delusioni.


