Marc Marquez sta governando questa MotoGP in maniera ancora più autoritaria rispetto a quel 2014 in cui vinse consecutivamente i primi dieci GP della stagione. Oggi ha 68 punti di vantaggio su suo fratello Alex e 126 sul compagno di squadra, Pecco Bagnaia. A separarlo dal 9° mondiale in MotoGP c’è solo, come ha dichiarato recentemente Jorge Lorenzo proprio qui su MOW, l’eventualità di un infortunio, ma forse nemmeno quella: per come stanno adesso le cose, Marc potrebbe tranquillamente saltare un paio di GP e ritrovarsi ancora in cima alla classifica.
La verità è che la sua storia si presta bene a un gran numero di aforismi orientaleggianti sul perdere, il ritrovare e un sacco di roba buona per accompagnare le foto in costume sui social. Roba che lui, Marc Marquez, riassume nel più americano no pain, no gain. Di certo Marc sulla sua strada ha trovato la cosa più importante per chi ha vinto tutto: la motivazione per farlo ancora. Una motivazione che nasce dalle privazioni, dallo spettro di un ritiro forzato che è riuscito a evitare.
Ci sono molti modi per raccontare la determinazione di Marc Marquez in queste ultime stagioni. Le quattro operazioni al braccio destro per esempio, culminate con quell’intervento in una clinica del Minnesota per ruotare l'omero e restituirgli una mobilità ottimale. O l’addio alla Honda con tutto quello che ne è conseguito, dalla separazione con le persone con cui ha passato buona parte della sua carriera sportiva alle diverse rinunce economiche fatte. Facile adesso, un po’ meno due anni fa. Così come l’idea di accettare, per un anno, di correre col Team Gresini, che è composto da persone capaci e professionali che, tuttavua, non hanno granché da spartire con il rigore e le attenzioni che poteva riservargli una squadra ufficiale come HRC.
C’è un altro aneddoto però, finora inedito, di cui si parla tra i corridoi di Borgo Panigale. È il 2024, Marc Marquez si trova in una stanza con i dirigenti Ducati, verosimilmente Claudio Domenicali e Gigi Dall’Igna. Hanno discusso diversi aspetti del contratto, anche i più spinosi: l’addio a Red Bull - con cui Marc ha condiviso buona parte della propria carriera - in favore del primo competitor, Monster Energy, apposto su tuta e carena. La rinuncia di Samsung come sponsor personale da parte del pilota poi, perché Ducati ha un accordo con Lenovo, che a sua volta possiede Motorola. Si mercanteggia, ci si viene in contro, sorrisi tesi.

Si arriva poi a un nodo importante di tutta la contrattazione: la definizione dello stipendio. Secondo quanto appreso da MOW pare che Gigi Dall’Igna, con il pragmatismo e l’acume che lo contraddistinguono, abbia guardato lo spagnolo e gli abbia chiesto a che cifra avesse pensato. Momenti di sicura tensione, roba che potrebbe ricordare uno stallo alla messicana: Marc ha sempre portato a casa montagne di soldi e Ducati le cifre di HRC non le possiede. Il silenzio però non dura a lungo.
Marc Marquez li guarda, sorride e parla: “Mettete voi la cifra”. Dice che non gliene importa nulla, è a posto per sempre, pronipoti compresi, vuole soltanto vincere. Marc dice così. Dall’altra parte sono sorpresi, perché sapevano di avere davanti un uomo disposto a tutto per vincere ma non pensavano che sarebbe arrivato a tanto.
Questo ci dice moltissimo di Marc Marquez. Chi è, cosa è disposto a fare per stare davanti, quanto sia grande la sua fame nonostante abbia già otto titoli mondiali già in casa. La motivazione. Non spingere sull’assegno è un modo per concentrare la narrazione su altro, ma pure per entrare nel box nel migliore dei modi. Marc sorride, trascina la sua squadra, pensa a dare prima che a prendere. Poi certo, Marc Marquez non è un santo. Ci sono buone probabilità che durante l’inverno proverà a convincere Ducati a mettere sotto contratto il fratello, un po’ com’era successo in Honda prima del suo infortunio a Jerez 2020. Eppure, se gli altri piloti cercano dei consigli per essere come lui, per avvicinarsi a quella sua fame sportiva, è anche a questi dettagli che dovrebbero guardare, ispirarsi a queste scelte sportive può fare tutta la differenza del mondo. Se vuoi vincere devi essere pronto a tutto, devi prevedere delle rinunce.
In breve: quanto sei disposto a pagare per farcela? Anche le corse in moto si basano su di una domanda così generica, grande e definitiva. Marc ha dato la sua risposta e, a quanto pare, quella risposta è tutto. È pronto veramente a tutto. Gli altri dovranno adattarsi.
