Dopo tre mesi di assenza forzata, Jorge Martín è pronto a ritrovare una MotoGP. Manca solo l’ufficialità, che dovrebbe arrivare oggi dopo il controllo medico decisivo con i dottori Ángel Charte e Xavier Mir. Un verdetto positivo gli aprirebbe immediatamente le porte del circuito di Misano, dove tra domani e mercoledì dovrebbe testare l'Aprilia RS-GP grazie alla recente modifica regolamentare voluta proprio da Aprilia e approvata dagli altri costruttori e da Dorna. Ovviamente non sarà la stessa moto del mondiale, ma una versione precedente, ma questo test privato rappresenta la tappa cruciale non solo per valutare la risposta del suo corpo alle sollecitazioni di un prototipo dopo il botto in Qatar e il lunghissimo stop.

La preparazione intensiva ha visto Martín, come abbiamo già raccontato, protagonista di due giornate di test sotto il sole cocente di Barcellona, dove ha completato 110 giri (512 km) in sella a un'Aprilia RSV4 stradale personalizzata. Nonostante le temperature torride e i persistenti fastidi fisici, che Jorge Martìn ha raccontato nel suo ultimo VLog pubblicato su Youtube, lo spagnolo ha espresso soddisfazione: "Molto contento delle prime sensazioni, stiamo lavorando per tornare al più presto". Un allenamento autofinanziato – sembra che il noleggio della pista sia stato a suo carico – come si sono affrettati a sottolineare in molti dalla Spagna.
Il percorso di recupero è stato intenso e difficile: dopo aver saltato l'inizio stagione per l’infortunio ai test di Sepang e quello in allenamento prima del primo GP, l'incidente nel GP del Qatar con Fabio Di Giannantonio gli è costato un pneumotorace, undici fratture costali e il peggioramento della frattura allo scafoide della mano sinistra. Quest'ultima lesione, insieme ad alcune costole non ancora completamente saldate, rimane l'incognita principale. Il dottor Charte ha preferito non forzare i tempi, escludendo già il pilota dal GP di Germania al Sachsenring, circuito dove Martín ha storicamente sofferto.

L'obiettivo, come noto, è Brno. E è un obiettivo che appare realistico se il test delle prossime ore Misano dirà che il campione del mondo è in grado di sostenere un intero week end di gara. Un passaggio necessario – anche se prima di questa volta impossibile perché vietato dal regolamento - per testare la resistenza fisica del pilota alle vibrazioni e allo stress di una MotoGP, oltre che per ripristinare gli automatismi di guida dopo il lungo stop.
E’ molto probabile, tuttavia, che il vero sudore e la vera fatica non saranno di Martìn tra i cordoli, ma in qualche ufficio del Marco Simoncelli World Circuit. Sullo sfondo, infatti, restano le questioni contrattuali e è probabile che durante la trasferta a Misano, il manager di Martín, Albert Valera, e il il CEO di Aprilia Massimo Rivola possano approfittare per discutere del futuro. Le tensioni emerse dopo le dichiarazioni di Valera al GP di Assen e le voci su un'allettante offerta Honda (20 milioni di Euro per tre stagioni) suggeriscono la necessità, ormai non più procastinabile, di sedersi a un tavolo, guardarsi negli occhi e parlare. Con gli avvocati pronti e armati di penna, per firmare un nuovo patto, o un corposo assegno che metta fine alla disputa.