A Brno, Yamaha ha schierato un mezzo esercito: oltre a Dovizioso e Fernandez, c’erano anche i piloti titolari Alex Rins e Miguel Oliveira per provare non solo la nuova moto con il V4, ma anche una serie di novità per migliorare la M1 attuale. E Rins ha anche stupito con un tempo di 1'53"338, ben tre secondi sotto il record storico del circuito, segnalando potenziale nonostante i test fossero focalizzati su shakedown tecnici più che su prestazioni assolute.

Il nuovo prototipo V4, fotografato per la prima volta durante le sessioni proprio in Repubblica Ceca e mostrato su Instagram anche da Andrea Dovizioso, presenta caratteristiche radicali: scarico centrale sotto la sella, forcellone massiccio dotato di sensori ottici e schermatura termica in foglia d'oro. Una moto completamente riprogettata, non una semplice evoluzione della M1. E’, di fatto, “il progetto nuovo” che Fabio Quartararo vuole vedere in pista già dalla fine di questa stagione, perché il francese, anche se in maniera meno esplicita, è stato chiaro: dopo tre o quattro gare del 2026 deciderà se restare con Yamaha o cedere a altre sirene.

Sì, fino a qualche tempo fa Quartararo parlava di “guardarsi intorno”, oggi, invece, parla di “valutare altre offerte”. Che, tradotto in termini terra terra, significa una cosa sola: il suo telefono ha già squillato. E non c’è da sorprendersi, visto che il suo contratto scadrà alla fine del 2026 e che il francese è visto da molti come l’unico in grado di competere realmente in termini di talento assoluto con Marc Marquez. Da qui la fretta e la nuova strategia di Yamaha, che prevede un debutto in wild card già nel 2025, ma solo se la V4 raggiungerà la competitività della attuale M1. Quartararo, che non ha ancora provato il prototipo, attende con impazienza i test post-Misano di settembre per valutarne le potenzialità. "In teoria – ha detto - nel 2026 avremo una moto completamente nuova”.
Intanto, Jack Miller vive un doppio impegno: dopo il GP d'Olanda con la livrea celebrativa dei 70 anni di Yamaha, si è unito a Andrea Locatelli e Katsuyuki Nakasuga per i test a Suzuka della 8 Ore. Miller, alla prima esperienza con la R1 endurance, ha definito "enorme onore" indossare i colori storici del brand. Durante le due giornate di test, l'australiano ha lavorato sull'affidabilità in long run e sulla familiarità con il tracciato. Ma, inutile negarlo, avrà provato anche a capire di più delle derivate di serie, visto che il suo è il nome pregiato del mercato della SBK e che non è così scontato che possa restare in MotoGP.