A sentire le parole di Pecco Bagnaia alla fine delle prequalifiche del venerdì, e soprattutto a guardarlo bene in faccia, c’era da aspettarsi qualcosa di buono da lui, che parlando con Carlo Pernat a Sky aveva detto di non soffrire eccessivamente la presenza di Marc Marquez nel box: “Posso dire quello che voglio, in ogni caso ci si può credere o no. Ero in difficoltà prima, quando c’era, e sono in difficoltà adesso che è a casa”.
Era sembrato tranquillo però, o forse qualcosa di più. Una sensazione che Bagnaia ci ha trasmesso più volte quest’anno quando le cose andavano bene: so di potercela fare ma sia l’Ungheria - quando aveva parlato di overfeeling - che il Giappone lo avevano portato a non esporsi troppo.
Così è stato anche oggi, al termine di una giornata per lui perfetta: dal Q1 al Q2, poi dal Q2 alla pole position con una gomma soltanto e, per finire, dalla partenza al traguardo senza mai vedere qualcuno davanti a sé. Il tutto, come ha subito detto al parco chiuso, senza l’abbassatore, utilizzato soltanto in partenza a causa di una rottura del comando che in un pistone come Sepang ha un impatto notevole.
Durante l’intervista in diretta con i colleghi di Sky, così come con gli spagnoli di DAZN, Bagnaia parte parlando della squadra, del fatto che è una vittoria dedicata a loro che soffrono almeno quanto lui, cosa piuttosto facile da credere. C’è poi un entusiasmo tiepido nelle sue parole che si potrebbe tradurre in prudenza ma non soltanto.
C’è, probabilmente, anche un po’ di rassegnazione. Bagnaia arriva a parlare di una bella gara e di una modifica durante le FP2, però sa bene che, suo malgrado, domani le cose potrebbero andare diversamente. Che in Portogallo potrebbe fare un altro zero, proprio come aveva fatto uno zero in Australia e Indonesia. Vincere con quasi tre secondi di vantaggio senza abbassatore dev’essere meraviglioso, eppure non hanno veramente capito come sia potuto succedere, esattamente come non avevano capito la moto in Australia.
Quello che sappiamo è che per Sepang la squadra di Bagnaia ha tentato, tra le altre cose, delle soluzioni estreme. Che finora hanno dato l’impressione di funzionare. Tuttavia da un lato è troppo presto per esserne certi e dall’altro è troppo tardi per approfittarne, visto che il primo posto in campionato è di Marc Marquez e il secondo di suo fratello Alex. Certo, Pecco oggi si è ripreso (per un punto) la terza piazza in classifica su Marco Bezzecchi, ma per usare le sue parole non è un pilota da terzo posto. Di certo Bagnaia ha dimostrato di avere il talento per stravincere e Ducati (con GP25, GP24 e una qualunque moto degli ultimi cinque anni) ha dato prova di poter fare lo stesso.
Bisognerà quindi che tornino a vincere con regolarità, o comunque a trovarsi nella situazione di poterlo fare tutti i weekend. Di tempo ce n‘è ancora un po’: Mauro Grassilli, Direttore Sportivo di Ducati Corse, ha spiegato chiaramente che Bagnaia rimarrà in Ducati nel 2026 e che lo farà vestito di rosso, aggiungendo che le chiacchiere da social che avrebbero visto uno scambio tra lui e Fabio Di Giannantonio sono pura fantascienza. Da qui a dire che i due si troveranno d’accordo per un rinnovo ce ne passa, anche considerando che proprio oggi Fermín Aldeguer ha vinto il rookie of the year 2025 e che Gigi Dall’Igna sembra avere un debole per lui.
Ecco perché quest’anno Bagnaia non può ridere davvero neanche quando vince. Eppure è lì, sta tornando, la ruota sembra aver ripreso a girare dalla parte giusta. Per farla viaggiare veloce però occorrerà del tempo e di tempo, nelle corse, ce n’è sempre pochissimo.