Dal 2023 Ducati sarà fornitore unico per la MotoE: se il mondo va verso l’elettrico, sviluppare una moto silenziosa adatta ai piloti è tutt’altro che una mossa azzardata. La Ducati V21L, questo il nome del prototipo portato in pista da Michele Pirro, sembra già un agglomerato di tecnologia e velocità con più potenzialità di quanto un normale appassionato potrebbe accorgersi. Con l’ufficialità della notizia ovviamente, le domande ai piloti Ducati non sono mancate: Pecco Bagnaia ha detto di essere contento di intravedere un cambiamento e che Ducati sa bene come si costruisce una moto, motivo per cui è impaziente di vederne lo sviluppo. Ha anche aggiunto, però: “Non so se voglio provarla”. Come a dire che per lui le moto sono un’altra cosa, e quella cosa è fatta di rumori e profumo di benzina. Al contrario, sia Luca Marini che Enea Bastianini (al tempo compagni di squadra) si sono detti entusiasti della moto e di non vedere l’ora di provarla: "Sono rimasto sorpreso quando l'ho scoperto - le parole di Enea - non so se ci sarà una e-bike Desmo, ma immagino che avrà molta potenza. Se sarà possibile vorrei guidarla”. Stesso discorso per Luca: "Anch'io sono rimasto sorpreso, è un'ottima notizia. Non so se le moto elettriche siano il futuro ma sarebbe possibile. Io comunque voglio essere preparato, è una grande opportunità. Ho già un'auto elettrica e si guida molto bene”.
Attualmente, il principale limite della moto elettrica è il peso: mentre a parità di prestazioni un motore risulta più compatto rispetto a uno endotermico, la batteria è decisamente più ingombrante e pesante di un normale serbatoio, il che rende estremamente più difficile la frenata e meno incisiva l'accelerazione. Nelle quattro ruote il problema si è risolto aumentando la potenza, tuttavia con le moto non è una strada percorribile in quanto i chili in più non verrebbero eliminati. Se Ducati dovesse riuscire ad aggirare il problema però, magari intervenendo proprio sulle batterie, le premesse per un buon campionato sarebbero tutte.