È stato un inizio complicato quello di Pecco Bagnaia a Sepang: durante le FP1 (unico turno con asfalto completamente asciutto) ha chiuso con l’11° tempo, appena fuori dalla Q2, il che lo obbliga a sperare nel meteo in vista delle qualifiche. Meglio invece nelle FP2 con gomme da bagnato, sostituite poi sul finale per trovare ritmo in previsione di una gara con cambio moto. Perché il meteo della Malesia è insidioso e nessuno -come per Giappone, Thailandia e Australia - sa con esattezza cosa aspettarsi dalla gara. D’altronde di certezze Bagnaia ne ha almeno due: la prima è la strategia, adottata da Silverstone, quando ha cominciato a costruire i suoi weekend un passo alla volta senza puntare esclusivamente ai tempi sul giro. La seconda è la grande serenità (almeno apparente) con cui sta affrontando il GP.
Bagnaia l’ha detto in conferenza stampa e l’ha ribadito dopo il venerdì, specialmente quando Mattia Pasini gli ha fatto notare che sotto pressione riesce a dare il meglio: “Anni e anni di Call of Duty!”, ha risposto Pecco. Che, per chi non lo sapesse, è uno sparatutto online in cui i riflessi e la gestione del momento, o meglio la freddezza, sono fondamentali tanto quanto l’abilità. Dunque, l’arte della guerra in MotoGP non la si legge sui libri, la si impara in lunghe ore davanti alla PlayStaton, che ci si voglia credere o meno. Bagnaia come tanti altri piloti ci gioca davvero e ci gioca spesso, tant’è che vi lasciamo qui una sua partita di febbraio 2021. Poi, a dirla tutta, ci sarebbe anche quel titolo mondiale vinto nel 2018 in Moto2 proprio in Malesia, dove gestire la pressione è stato senz’altro fondamentale.
Per la prima volta in questa seconda parte di stagione però, Ducati è arrivata in pista senza i favori del pronostico. I test a Sepang erano andati male e i due lunghi rettilinei non permettono alle moto di fare una grande differenza, cosa che invece sembra poter fare la Yamaha che ha chiuso il secondo turno di libere con Cal Crutchlow davanti a tutti nelle FP2 e Franco Morbidelli in apparente ripresa. Fabio, invece, chiude la combinata con il 7° tempo. Il primo grosso ostacolo per vedere il mondiale assegnato a Valencia (mentre Aleix Espargarò chiude 20° nella combinata) saranno le qualifiche: con una prima fila Quartararo può puntare alla vittoria, partendo dalla seconda la sua resistenza diventa complicatissima. Ecco perché quelle che vedremo domani, ancora una volta, saranno le qualifiche più importanti della stagione.