Misano ci ha raccontato di un Jorge Martín troppo impulsivo, del (definitivo) ritorno di Marc Marquez e di un Pecco Bagnaia che continua ad essere il vero riferimento di questa MotoGP. La considerazione, a vederlo correre prima e sentirlo parlare poi, è che la grandissima forza di Bagnaia è la capacità di mescolare la consapevolezza di un ingegnere aerospaziale alla fame incontrollata di un cane da combattimento. Pecco è come Muhammad Ali, vola come una farfalla e punge come un’ape. Oppure come Mario Brega in Bianco, Rosso e Verdone con quella mano che può essere ferro o piuma.
Pecco, in conferenza stampa, lascia intendere la sua perfetta lettura della gara, lucida e distaccata come se fosse un fuoriclasse che la vede dal divano: “L’odore non era da pioggia”, la sua spiegazione sul perché non è rientrato a cambiare la moto. “Quando ho visto Martín entrare sapevo che avrebbe fatto zero e che Marc Marquez mi sarebbe venuto a prendere”.
Bagnaia parla di odore: conquistarsi un podio con l’olfatto la dice lunga sull’importanza dell’uomo, dell’essere umano insomma, in un motociclismo che vede protagonisti prototipi estremamente tecnologici. Quando gli chiediamo quanto le vittorie di Marc Marquez ad Aragon e Misano - entrambe su asfalto scivoloso - siano dovute al talento dello spagnolo e quanto invece alle condizioni della pista, Bagnaia risponde così: “Oggi senza la pioggia Marc sarebbe rimasto molto più indietro per via della qualifica, ma è tutto il weekeend che era molto forte. In una situazione normale io, Martín e Marquez saremmo partiti primo, secondo e terzo… e saremmo arrivati così anche al traguardo, magari in un altro ordine. Ma oggi senza la pioggia io e Martín avremmo fatto primo e secondo, per il resto chissà come sarebbe andata. Il potenziale per vincere Marc lo aveva solo con queste condizioni”.
Bagnaia trova anche il tempo per scherzare su Davide Tardozzi, che ha negato categoricamente le possibilità di uno scroscio d’acqua durante la gara: “Tardozzi non ci ha preso, ma è incredibile: non ci prende mai”. E ancora: “Fortunatamente tra due settimane torniamo, sarà una nuova occasione per provarci. Resta il fatto che correre due volte di fila sullo stesso circuito è complicato, perché ti porta ancora più al limite. E non penso che i tempi si abbasseranno più di tanto”.
Francesco Bagnaia è tutto questo, ma è anche l’uomo che preferisce vincere piuttosto che guadagnare 19 punti in una gara (così ci ha detto) come è successo oggi. È il pilota che si mette nei guai per un sorpasso all’esterno quando non c’era nessuna fretta di farlo, uno che piuttosto che farsi passare si stende, che lotta con l’idea di vincere sempre e comunque, tranne a Valencia. Pecco Bagnaia è un fuoriclasse e a Misano, con una nuova rossa in testa e i dolori di domenica scorsa, lo ha dimostrato un’altra volta.