E’ arrivato giù dal rettilineo di Portimao come un missile, poi in frenata il posteriore ha cominciato a ballare fino a pizzicare la famigerata linea bianca e Pecco Bagnaia ha dovuto pensare solo a restare in piedi. C’è riuscito per miracolo, ma quell’errore gli è costato la prima posizione. Fin lì era stato perfetto. Ma il bilancio per lui – che al box c’è rientrato visibilmente scontento – è da considerarsi più che positivo, perché il quarto posto ottenuto in questa Sprint poteva essere tranquillamente uno zero. Un errore, quello di Pecco, che è valso, di fatto, due prime volte.
La prima volta di Maverick Vinales sul gradino più alto del podio con l’Aprilia e la prima volta di Marc Marquez sul podio con la Ducati Desmosedici del Team Gresini. Il primo, nonostante un fine settimana terribile alle prese con un virus intestinale, è andato fortissimo sin dalla qualifica, ma nella Sprint non sembrava nelle condizioni di andare a prendere Bagnaia, fino all’errore del campione del mondo. L’altro, invece, è stato protagonista di una rimonta incredibile, con tanto di corpo a corpo serratissimo sul finale con Jorge Martin che ha dovuto accontentarsi del terzo gradino del podio.
“Sono partito molto indietro a causa della caduta in qualifica – ha raccontato Marquez – risalire non era facile, ma ci siamo riusciti. Domani in gara però sarà diverso. Ringrazio il team per il lavoro che ha fatto per ripararmi la moto e sono molto contento, ma penso a domani. Ho fatto anche qualche piccolo errore oggi”. Un secondo posto che per molti, quindi, può anche suonare di grandissimo successo, ma che per Marc Marquez – almeno da come lo ha commentato – lascia pure qualche rammarico. Di sicuro il passo mostrato nelle prove lo rende il favorito per la gara lunga di domani, ma lui predica prudenza: “Con la media sarà diverso”.
A completare la top 5 è, invece, la KTM che non ti aspetti, con Jack Miller apparso più calcolatore del solito e più concreto rispetto al suo compagno di squadra Brad Binder, caduto in curva sette nelle prime fasi della gara. Solo sesto, invece, Enea Bastianini, rimasto indietro in partenza a causa dell’abbassatore che non si è attivato e poi alle prese con l’usura delle gomme. La Bestia ha lottato con i primi nelle prime fasi di questa Sprint, ma poi ha dovuto guardarsi da un Pedro Acosta capace anche del giro veloce di giornata e sempre più a suo agio sulla RC16 brandizzata GasGas che gli è arrivato a pochissimi centesimi di distanza. Appena dietro l’altra Aprilia di Aleix Espargarò, mai perfettamente in grado di lottare con i primi a Portimao, seguito da un Fabio Quartararo che ha salvato la domenica di Yamaha dopo la caduta di Alex Rins.
A completare la top 10 ci ha pensato, invece, Raul Fernandez, con l’Aprilia di Trackhouse. Per quanto riguarda gli altri italiani, Marco Bezzecchi ha chiuso undicesimo davanti al padrone di casa, Miguel Oliveira, mentre Franco Morbidelli ha chiuso sedicesimo e Luca Marini ultimo. Caduto, invece, Fabio Di Giannantonio con l’altra Ducati del team Pertamina Enduro VR46. Da segnalare, per quanto riguarda Luca Marini, gli oltre otto secondi di ritardo accumulati dal penultimo, Takaaki Nakagami.