“A quello lì manca un venerdì”. Lo dicono nell’entroterra Maceratese (ma forse anche altrove), per indicare qualcuno che di solito agisce fuori dagli schemi e che approccia tutto in maniera non convenzionale. Identifica quelli un po’ mezzi suonati, ma che all’obiettivo ci arrivano lo stesso. Pecco Bagnaia mezzo suonato non è e, anzi, ha pure l’aria di quello che ha sempre tutto troppo sotto controllo, tanto che qualcuno lo accusa d’essere troppo “ragioniere” e troppo poco pilota. All’obiettivo, però, ci arriva e riesce pure a confermarsi, dimostrando che forse la vera stravaganza sta nella normalità.
“Un venerdì” in qualche modo manca anche a lui. Anzi, a lui sembrano mancare proprio i venerdì. Perché anche ieri a Portimao s’è limitato al minimo indispensabile, lasciando credere che forse è un po’ in sofferenza. La storia di pecco, però, racconta che quella è solo l’ormai famosa “regola del 46”: studiare e lavorare quando non serve il cronometro e, poi, tirare fuori tutto, ma tutto davvero, quando in ballo c’è qualcosa di veramente importante. Ecco perché ieri, dopo un ottavo posto e una intera giornata passata a lavorare fuori dai riflettori, Pecco Bagnaia, invece di strapparsi i capelli come avrebbero fatto tutti gli altri, se ne è uscito con una dichiarazione serafica e allo stesso tempo sorprendente: “Abbiamo sbagliato strada, ma va bene così”. Sbagliare, quindi, come verbo fondamentale di un modo di lavorare. “E’ solo venerdì e abbiamo provato delle cose che sulla carta avrebbero potuto darci qualcosa in più. Sbagliavamo e siamo tornati sui nostri passi” – ha precisato. Così, come se niente fosse. Come se nulla possa preoccuparlo davvero.
“La cosa importante del venerdì è stare nei dieci per non dover passare dalla Q1 e ci quell’obiettivo l’abbiamo raggiunto. Adesso dobbiamo solo lavorare per sistemare le ultime cose e essere pronti per il sabato di qualifiche e Sprint e poi per la gara lunga di domenica – ha proseguito Pecco – Non è stato un venerdì peggiore di tutti gli altri e sbagliare direzione ci è servito per capire quale è quella giusta”. Le indicazioni corrette sono arrivate anche dai dati di Enea Bastianini, che invece a Portimao è andato forte da subito e in FP2 ha fermato il cronometro sul tempo che gli è valso la pole provvisoria. “Enea – ha detto Bagnaia - ha fatto un buon lavoro, non avevamo fatto test qui e quindi abbiamo preso due strade diverse, l'una opposta all'altra e la sua si è rilevata la migliore. Scaricheremo il davanti per migliorare”.
Calma assoluta e nessun fiato sul collo come regola di lavoro, dunque, per un Bagnaia che è consapevole di non dover avere paura di nessuno, soprattutto adesso che fa i conti con una moto molto diversa rispetto alla 2023 e che è più facile da interpretare. “Trovare la strada giusta con questa moto – ha concluso – è molto più semplice rispetto al passato”.