La legge di Assen è Pecco Bagnaia. Ormai si può anche dire dopo le vittorie del 2022 e del 2023 e, soprattutto, dopo un week end sempre in testa da parte di Pecco e la sua Ducati e dopo una Sprint dominata senza alcuna possibilità di appello per tutti gli altri. Partenza dalla pole e anteriore della Desmosedici sempre davanti sin dal metro uno, con Bagnaia che ha fatto quasi sembrare facilissima una vittoria che facilissima non è stata, visti i tempi messi in fila e visto il livello (e il dente avvelenato) degli avversari. Tanto che la notizia diventa quasi un'altra, ossia che Bagnaia nella Sprint di Assen s'è messo alle spalle tutti quelli che l'anno prossimo cambieranno moto e che sono stati in questi giorni i protagonisti indiscussi del mercato. Gliunici tre che hanno minimamente potuto provare a tenere il passo del campione del mondo, infatti, sono stati Jorge Martin, Maverick Vinales e Enea Bastianini (protagonista di una gara tutta in rimonta, ma con tempi in linea a quelli dei piloti che sono finiti sul podio).
Uno, Martin, l'anno prossimo correrà con l'Aprilia, mentre gli altri due, Vinales e Bastianini, saranno in sella a due KTM e il commento che viene da fare, al di là dei tre punti in classifica generale rosicchiati da Pecco, riguarda proprio la gran competizione che potrà esserci l'anno prossimo. Soprattutto se si considera che in questa Sprint non è stato della partita Marc Marquez che, dopo la brutta (e evitabilissima) caduta nelle qualifiche di questa mattina ha vanificato la sua gara al giro due, forzando troppo un ingresso e ritrovandosi sbalzato sulla ghiaia dopo aver preso un cordolo con un po' troppa aggressività. "E' stato un grave errore mio - ha raccontato - nel prim giro ero lì, ma al secondo ho perso un attimo i riferimenti e ho commesso quello sbaglio. Devo stare attento. Per la gara di domani mi aspetto di poter lottareper la top five, non più: Pecco è imprendibile e subito dietro ci sono Maverick e Martin". Il futuro pilota ufficiale di Ducati, quindi, ha dovuto guardare la fuga solitaria di Pecco dal box, mentre a bagarrare in pista sono stati quelli che hanno lottato per le posizioni appena giù dal podio.
A spuntarla è stato, come detto, Enea Bastianini, davanti a un Fabio Di Giannantonio (5) sempre più in crescita e a Brad Binder, con Alex Marquez - quarto fino all'inizio dell'ultimo giro - messo fuori dai giochi da un errore e da un long lap penalty non rispettato e poi trasformato in tre secondi di penalità sul traguardo. Nella lotta c'era stato, fino a pochissime curve dalla fine, anche Aleix Espargarò che però, nel tentativo di sorpassare Bastianini, è stato protagonista di una bruttissima caduta alla 15. Il pilota dell'Aprilia, durante il podio della Sprint, s'è recato al centro medico e sembra che possa aver rimediato un infortunio alla mano, ma al momento non ci sono notizie sulla possibilità che quanto accaduto gli neghi di essere regolarmente in griglia per la gara lunga di domani.
Tornando alla classifica, da segnalare il settimo posto di Fabio Quartararo, che sembra piano piano ritrovare feeling con la top10 e soprattutto con la nuova Yamaha M1 portata in pista proprio qui a Assen, insieme alla notizia della nuova avventura con pramac da parte della casa di Iwata. A completare il plotone delle sei Ducati nelle prime dieci posizioni c'è Franco Morbidelli, nono dietro a Alex Marquez (ottavo dopo i 3 secondi di penalità) e davanti a un Pedro Acosta apparso molto più in difficoltà rispetto a quento mostrato fino al Mugello. Apre la seconda parte della classifica Marco Bezzecchi, davanti a Miguel Oliveira, Jack Miller, Joan Mir, Augusto Fernandez; Johann Zarco, Raul Fernandez e Takaaki Nakagami. Sulla ghiaia, oltre a Marc Marquez e Aleix Espargarò, anche Alex Rins (che è comunque riuscito a rialzarsi e chiudere ultimo), il collaudatore dell'Aprilia, Lorenzo Savadori, e Luca Marini, alla prima gara non conclusa con la Honda del team Repsol