E’ arrivato e è diventato subito protagonista. “Personaggio” dicono quelli che guardano prima di tutto l’immagine. Pedro Acosta ha un manico mostruoso e piace pure. Per come guida, per quello che dice, per l’atteggiamento che ha e le cose che fa anche quando non sta in sella: scanzonato sempre, mai troppo serioso e comunque ben lontano dall’immagine ormai stereotipata del pilota tipo. Solo che di cadere capita anche a lui. E l’ha appena fatto. Come? Con una uscita su Michelin che ci può stare se arriva da Marc Marquez, Pecco Bagnaia e o un veterano come Aleix Espargarò. Ma che stona di brutto se arriva da un diciannovenne che in MotoGP ci ha appena messo i piedi. Perché? Perché prendersela con Michelin sembra ormai lo sport preferito di quegli sportivi che per mestiere fanno lo sport di correre con le motociclette. Gioco di parole, ma la sostanza è una: pure a Pedro Acosta piace vincere facile. Perché se c’è una certezza in MotoGP, ormai, è che dire qualcosa sulle gomme fa figo. Anche quando non c’è niente da dire. O anche quando le gomme probabilmente neanche c'entrano niente.
Da uno, però, che a detta di tutti è il futuro della MotoGP ci aspettavamo uno spunto differente. Boh, magari un nuovo capro espiatorio. Per carità, le gomme di problemi ne hanno dati parecchi e spesso ne danno ancora, però dove sta scritto che se le moto vibrano è colpa delle gomme? Le nuove coperture portate da Michelin in questo 2024 stanno comunque garantendo performance migliori rispetto al 2023 e anche il problema della poca costanza sembra meno evidente, ma ora il tema sono le vibrazioni. Solo che non sta scritto da nessuna parte che sono le gomme a doversi adeguare alle moto, ma semmai è il contrario. Significherebbe, però, tirare in ballo chi garantisce lo stipendio, mentre Michelin – per quanto il contratto di quasi tutti i piloti preveda una clausola che tutela il fornitore francese da dichiarazioni troppo forti – è bersaglio colpibile per tutti. Talmente a portata di mano, ormai, che persino il sempre originale Acosta c’è cascato nella “prima uscita infelice” da quando corre con quelli grandi.
"Alla fine – ha detto – risolvere il problema delle vibrazioni è qualcosa a cui Michelin deve pensare. Anche altri marchi si lamentano di questo e noi ne soffriamo da quando siamo saliti in moto per la prima volta in Malesia. E’ qualcosa di certamente strano perché non viene dall'ammortizzatore, ma non viene nemmeno dalla moto. È difficile capire da dove provenga, ed è anche difficile risolvere il problema o evitarlo”. Caro Pedro, è difficile capire da dove provenga, per tua stessa ammissione, e poi inviti Michelin a risolvere il problema? Ok, c’è un po’ di ironia, ma a diciannove anni e quando si è appena arrivati è meglio prestarsi a una battuta in più che mettersi in bocca parole che invece starebbero molto meglio sulle labbra di qualche veterano. O no?