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Pedro Acosta può battere il record di Marc Marquez e cambiare la MotoGP per sempre, ma niente pressione: "Ci manca qualcosa, ma è normale"

  • di Paolo Covassi Paolo Covassi

6 marzo 2024

Pedro Acosta può battere il record di Marc Marquez e cambiare la MotoGP per sempre, ma niente pressione: "Ci manca qualcosa, ma è normale"
Due titoli mondiali in tre anni, che probabilmente avrebbero potuto essere di più. Pedro Acosta non rischia solo di battere Marc Márquez come pilota più giovane di sempre a portarsi a casa una vittoria in MotoGP, rischia di aprire una nuova era del motociclismo

di Paolo Covassi Paolo Covassi

Diciannove anni, due titoli mondiali in tre anni. In questa MotoGP si parla di Marc Marquez sulla Ducati, di Pecco Bagnaia che vuole il terzo mondiale in fila e di Pedro Acosta, che a tutti pare un ragazzo venuto per aprire a un'era nuova e diversa del motociclismo. D'altronde molto lo fa anche il gioco delle aspettative: el Tiburòn è stato salutato come il nuovo predestinato, il nuovo Marquez, nei test ha fatto vedere cose egregie pur essendo tutto nuovo per lui e, almeno finché non sono scesi in pista i big, è stato capace di girare con i migliori. Poi, in Qatar, non è andato male ma senza spaventare nessuno con un quindicesimo tempo. A ogni modo si è comunque messo alle spalle piloti come Rins, Zarco e Marini. La grossa domanda è una: cosa si aspetta il giovane Pedro da questa stagione? Giustamente lui non si sbilancia, ma da una conversazione carpita da motogp.com tra il giovane pilota spagnolo e l'addetta stampa del team Tech3 si capisce a cosa mira, realisticamente, Pedro Acosta: "Penso che possiamo restare nella zona di Brad (Binder ndr): top 10, decimo, undicesimo, dodicesimo, in quella zona. Siamo più veloci in termini di ritmo, ma ci manca ancora qualcosa sul giro veloce, il che è abbastanza normale nella nostra situazione".

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Pedro Acosta a Lusail, GP del Qatar.

Per come è strutturata la MotoGP attuale essere veloci sul giro secco vuol dire poter partire nelle prime file e, di conseguenza, poter puntare più facilmente alla zona punti sia nella Sprint del sabato che nella gara vera e propria la domenica. Le prove libere del venerdì, infatti, determinano l'ingresso diretto in Q2 e se si parte nelle prime dieci posizioni si può puntare ad arrivare bene. Certo Acosta dimostra di essere veloce e di avere testa, ma è anche vero che se Honda e Yamaha dovessero riuscire a rendere un po' più efficaci le loro moto il numero dei piloti da tenere dietro aumenterebbe considerevolmente: non dimentichiamo che tutte e quattro le Honda hanno terminato i test del Qatar dietro la GasGas di Acosta, ed è una cosa che Honda cercherà di modificare quanto prima. Insomma, luci e ombre in questo precampionato, ma vista la velocità con cui si è adeguato alla nuova moto e al nuovo team, in cui dice di essersi trovato benissimo fin da subito, fanno pensare che soprattutto da metà stagione in poi anche Acosta potrà essere della partita. Oltretutto, se riuscisse a vincere una gara entro il GP di Germania al Sachsering, diventerebbe il pilota più giovane della storia a vincere una gara in MotoGP, un record che oggi è detenuto da Marc Marquez.

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