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La BoboTv con Pep Guardiola ospite ha dato le paghe a qualsiasi programma calcistico italiano

  • di Filippo Ciapini Filippo Ciapini

23 maggio 2021

La BoboTv con Pep Guardiola ospite ha dato le paghe a qualsiasi programma calcistico italiano
Tempi totalmente anti televisivi, tre ore di calcio e Pep Guardiola che in quaranta minuti parla con gli amici e dispensa aneddoti e analisi tecniche meravigliose che in un qualsiasi programma non si sarebbero mai sentite. La BoboTV è la rivoluzione, sono gli sportivi che diventano amici azzerando le distanze con i tifosi. Ecco cosa ha detto

di Filippo Ciapini Filippo Ciapini

Vederli con le cuffie seduti sulle poltrone da gaming a parlare di calcio su Twitch è una cosa così bella da essere surreale. La BoboTV ha conquistato tutto, è il Barcelona di Messi, Suarez e Neymar solo che invece l’attacco è a quattro ed è formato da Christian Vieri, Lele Adani (leggi qui l'intervista che gli abbiamo dedicato), Nicola Ventola e Antonio Cassano. Litigano, scherzano, si infamano proprio come quando davanti alle birre fai con i tuoi amici. Perché dovremmo ascoltare quattro ex calciatori che parlano di pallone? Perché la BoboTv è semplicemente tutto.

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A guidare questo quartetto però, un maestro della tattica, chi ha illuminato il calcio con il Tiki Taka. L’ospite per eccellenza, Pep Guardiola. Quaranta minuti di lezioni virtuali, con oltre ventiduemila utenti collegati contemporaneamente, un’enormità. Risate e momenti di spensieratezza non si può non parlare di Leo Messi con il tecnico spagnolo che ha spiegato il cambio di ruolo da esterno a centravanti: “L’ho imparato da Cruijff, se i difensore decidono di venire a prendere l’attaccante a 40 metri li puoi prendere alle spalle. Quando giocava come ala non toccava palla per venti minuti, è il più forte di tutti e il più forte deve toccare tanti palloni”.

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Così ha fatto con Mascherano, da centrocampista a difensore centrale, sempre basandosi sulla filosofia del catorce olandese: “Cruijff diceva che i giocatori forti devono stare dietro, perché sennò la palla arriva male avanti. È la condizione più comoda per fare un bel gioco. Mascherano aveva una capacità tattica, di velocità per andare dietro a prendere la palla che era unica. L’umiltà di un centrocampista che si mette al servizio della difesa, lo ha fatto diventare fortissimo”.

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Come non menzionare Xavi e Iniesta, probabilmente la coppia di centrocampisti più forte mai esistita: “I miei centrocampisti non è che non venivano pressati, anzi. Però loro non si sentivano pressati. Xavi e Iniesta erano incredibili, anche io mi chiedo perché non sbagliavano mai uno stop. Sapevano sempre cosa fare, a volte non si deve giocare uno-due tocchi ma quattro-cinque. La giocata ti dice quanti tocchi devi fare, il Barcellona ha vinto tanto per questo, erano speciali come il Milan di Sacchi”.

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Parlando delle squadre allenate al Barcellona tutti “erano animali da competizione, giocare le finali di coppa era come fare amichevoli. Tutti erano amici e conoscevano i propri ruoli. Ecco la cosa importante sono i ruoli, c’era Messi che era il migliore, poi 6-7 molto forti e gli altri che sapevano di avere davanti compagni più forti di loro”. Eh beh, chi è che direbbe il contrario? Ci viene spontaneo pensare. Invece la curiosità maggiore è sulla differenza tra Bayern e Barcellona…nei cross. In Spagna erano tutti piccolini mentre in Germania c’erano Lewandowski che faceva reparto da solo in mezzo all’area di rigore: “Avevo Ribery e Robben ai lati, in mezzo Lewa e Muller dovevo per forza puntare sui cross e farò così anche quando verrò in Italia” ha detto Pep Guardiola aprendo anche al futuro del paese che lo ha lanciato come allenatore-giocatore.

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Sia Roberto Baggio e Carlo Mazzone infatti hanno sempre esaltato le qualità dell’ex centrocampista nel gestire la tattica in corsa durante le partite con l’allenatore romano che “All’inizio mi disse io non ti volevo, voglio puntare su Giunti, non so che fare di te, ma sei forte e cercherò di farti giocare. È stato un padre”. E poi anche il simpatico aneddoto su Marcelo Bielsa: “Non potevo ancora allenare ma lui mi invitò 11 ore a casa sua e mi cucinò un asado buonissimo. Poi mi ha fatto vedere un grafico coi segreti del calcio, mi aspettavo chissà cosa e invece? Attaccare tutti e difendere tutti, Bielsa è stato un regalo per il calcio”. Uno come Pep Guardiola che ha vinto tutto e si racconta con questa semplicità, mette al servizio di noi mortali una lezione gratuita di calcio, svela gli aneddoti, racconta la psicologia dei suoi mentori. Pep Guardiola alla BoboTv è stato meglio della inossidabile combo caffè-sigaretta. E quindi, per favore, dateci tutti i giorni il nostro Pep quotidiano.

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