“Quando guardo le mie foto in sella alla KTM RC16 mi sembra di stare su una Moto3” – Con questa battuta Danilo Petrucci ha spiegato non tutti, ma la maggior parte, dei problemi avuti in Qatar, che gli sono costati due risultati da dimenticare nel doppio appuntamento di Losail. Battute a parte, però, il problema c’è ed è sia grande che piccolo. Nel senso che non è di facile soluzione, quindi è grande, e che attiene alle dimensioni: la carena della sua moto è troppo piccola per un pilota della sua stazza.
Lo ha spiegato in una lunga intervista a Speedweek, in cui comunque si è detto fiducioso per prossimi appuntamenti. “In KTM non hanno avuto mai un pilota con la mia altezza e il mio peso – ha affermato – quindi è tutto nuovo anche per loro. Ci sono, però, caratteristiche della RC16 che mi piacciono tantissimo, come la trazione, ma dobbiamo migliorare per trovare una maggiore stabilità, soprattutto nei rettilinei e in quei tratti in cui conta la velocità. Non so se possiamo avere un'altra carenatura approvata . Abbiamo un problema aerodinamico, che il vento ha aggravato in Qatar. In quarta, quinta e sesta marcia perdo fino a tre decimi di secondo al giro, è una questione di fisico, dobbiamo distribuire il mio peso sulla moto. Dobbiamo ancora tenere sotto controllo questo problema. Sfortunatamente, non siamo stati in grado di guidare su piste diverse. E se poi guidi su un percorso in cui non sei così forte si finisce che i problemi si sommano”.
Nessun dramma, quindi, ma tanto lavoro da fare, anche verificando cosa e quanto il regolamento potrà consentire in termini di interventi in corsa sulla moto, senza andare a stravolgere gli aspetti positivi che il ternano dice di aver riscontrato. Il problema delle dimensioni del pilota rispetto a quelle della carena della RC16 è venuto concretamente fuori solo in Qatar perché dopo Portimao 2020 non c’è stata la concreta possibilità di provare la moto se non da spenta e nella galleria del vento. La pista, invece, ha fatto emergere tutte le difficoltà.
“Non riesco nemmeno a correre sulla scia degli altri piloti – ha concluso il pilota di Terni - È un problema in gara, soprattutto quando il tracciato ha un rettilineo lungo quanto quello di Losail. Tutti mi hanno superato, anche quelli che erano più lenti perché sul rettilineo riuscivano a ripassare. Rispetto ad altri piloti anche di KTM ho sempre perso tre decimi di secondo. Non è questione d velocità di punta, ma di perdere metri in accelerazione. Questo mi porta a frenare tardi e forte e, di conseguenza, a mandare fuori gioco le gomme dopo poche tornate. In gara ho dovuto lottare con la moto”