Niente gol? Allora per il popolo c’è solo la panca. Dura la vita degli attaccanti di questo secolo, specialmente in Serie A, dove domina una tristezza infinita: il capocannoniere, a metà campionato, è Lautaro Martinez con soli nove gol. Nessuno in doppia cifra. Nemmeno, ovviamente, Marcus Thuram, sostituito da Cristian Chivu con Francesco Pio Esposito nel secondo tempo di Bergamo contro l’Atalanta. Il giovane attaccante controlla il passaggio sbagliato di Djimsiti e serve il Toro che non sbaglia. L’Inter vince e resta in prima posizione. Qualcuno però mugugna sui social: Thuram cammina, non segna, non fa assist, non è più lo stesso. Davvero Marcus fa così poco? In termini realizzativi sì: quattro gol in campionato (nove in tutte le competizioni) sono una miseria per il centravanti dell’Inter. Vero è che quest’anno il francese è rimasto fuori per qualche infortunio, ma la sostanza non cambia: in area deve determinare di più. È però una facile semplificazione quella di chi lo vorrebbe panchinato in favore di Pio Esposito. In primis perché il sostituto, per caratteristiche, sarebbe Ange-Yoan Bonny, 5 gol e 6 assist in stagione. Il giovane italiano, invece, è fermo a 3 gol e 3 assist. Sufficienti, vista la scarsezza del reparto offensivo della Nazionale, per guadagnarsi il titolo di “speranza”. Ma Pio non è una speranza: è una risorsa attuale di Chivu e Gattuso. Il suo talento va declinato al presente, non al futuro. È però prematuro pensare che possa davvero sostituire Thuram come titolare nell’Inter.
Sono tempi in cui dimenticare è diventato facile, ma bisognerebbe almeno guardare ciò che accade live. Thuram allunga la squadra (e nel calcio che punta alla verticalità di Chivu è un elemento fondamentale), abbina la capacità di giocare con le spalle alla porta e con l’attacco della profondità, prende falli e, miracolo per i nerazzurri, punta gli avversari. Le sue statistiche nei dribbling non sono da top, ma nell’Inter è uno dei pochi che può superare il difensore nell’uno contro uno. Nelle grandi occasioni c’è: l’anno scorso con il Barcellona, due anni fa nei derby. Doveva sostituire Romelu Lukaku e ha finito per fare persino di meglio. Uno così all’Inter serve.
Inutile chiedere Pio titolare al posto di Marcus, le caratteristiche sono troppo diverse: più mobile il francese, più d’area l’italiano. Forse in futuro Esposito avrà persino più gol nei piedi rispetto al compagno, che mai ha superato i venti gol in un singolo campionato. Ma per qualità Thuram è superiore. Negare che Pio stia crescendo sarebbe un errore, così come è un errore considerare straordinaria ogni sua giocata. L’assist per Lautaro nell’ultima contro l’Atalanta è fatto con i tempi giusti, ma rimane un passaggio a un metro dopo aver guadagnato il possesso da un errore clamoroso del difensore. È facile cadere in tentazione e ricordare al giovane attaccante che lui è un fenomeno e deve incidere fin da subito. Il problema è che bisogna anche convincere il mister, ben consapevole di quanto la squadra dipende ancora dalle giocate di Thuram. E continuare con lui titolare serve a tutti: all’Inter e a Pio stesso.