“Francesco Bagnaia e gli altri della VR46 Academy hanno fatto un ottimo risultato perché possono allenarsi sull’asfalto del Marco Simoncelli World Circuit di Misano, mentre io a Philip Island non posso” – Un Jack Miller in salsa “rosicone” non lo avevamo mai visto e non c’è piaciuto affatto. Anche perché, diciamolo chiaramente, da lui non se l’aspettava nessuno un'uscita così, visto che è sempre simpaticissimo ed ha saputo guadagnarsi lo scettro di pilota più genuino in attività. Che bisogno c’era di puntigliare sull’aver preso paga con una motivazione che, francamente, non sta in piedi? Jack Miller non potrà allenarsi sul circuito australiano, ma non dovrebbe aver problemi a prendere un aereo e scendere su tutte le altre piste del mondiale con comuni moto di serie. Zarco, altro ducatista, ad esempio, lo ha fatto proprio a Misano, con una Panigale V4 R.
Ma, al di là di questo e di una uscita che lascia il tempo che trova, al Marco Simoncelli World Circuit di Misano Adriatico sono stati giorni veramente importanti per Ducati. Non solo per le novità portate in pista dai tecnici di Borgo Panigale, che sembrano aver soddisfatto alla grande tutti i piloti della Rossa, ma anche per una serie di chiarimenti che potrebbero avere un peso significativo nel resto della stagione. Su tutti ci sono le dichiarazioni di Gigi Dall’Igna: “Con Dovizioso in passato abbiamo avuto momenti di scontro, ma questo è il momento di lavorare sodo e mettersi tutto alle spalle per andare insieme a prenderci un sogno. Voglio che lasci la Ducati da campione del mondo, perché se lo merita e ce lo meritiamo”. Una mano tesa, quindi, che mette in qualche modo una pietra sopra alle inevitabili (seppur negate) tensioni di chi vive da separato in casa. Anche Danilo Petrucci, che con la moto 2020 non è mai riuscito a trovare il giusto feeling, si è detto soddisfatto delle novità testate da Ducati a Misano e lo stesso Joahnn Zarco ha fermato il cronometro su tempi impensabili fino a pochi giorni prima. Insomma, Ducati c’è e vuole fare la voce grossa già da questo secondo round di Misano.
“Anche se – ha detto però Andrea Dovizioso – qui la moto da battere resta la Yamaha. Tenere botta qui sarà importante e poter fare meglio di domenica scorsa potrà consentirci di restare in testa al mondiale in vista di piste più congeniali alla Ducati. Le modifiche portate funzionano e in questa giornata di test abbiamo lavorato tantissimo per provare soluzioni che ci consentano di migliorare i tempi e di essere più costanti. Io stesso ho totalmente stravolto il mio modo di guidare, per adeguare la performance ai livelli di chi ambisce a conquistare il titolo mondiale”. Un aspetto, quello del modificare lo stile di guida, già toccato anche da Francesco Bagnaia, che però a Misano non è sceso in pista per i test per non affaticare troppo la gamba operata.