Il titolo, sia inteso, è una battuta. E fa riferimento al solito commento dei soliti haters che, dopo aver appreso dell’addio alle corse in moto di Valentino Rossi, hanno avuto da interrogarsi persino sul futuro di Guido Meda. Bene, stiamo al gioco pure noi e buttiamola là: Guido Meda aprirà una ditta di demolizioni, visto che gli riesce abbastanza bene rompere le moto – e se stesso – nell’ultimo periodo. Non più di qualche mese fa, infatti, il Guidone nazionale aveva pubblicato alcune foto mentre, compiendo un percorso con una moto da trial, era finito a terra battendo violentemente contro un ostacolo in cemento.
Adesso gli è successo di nuovo e a scherzarci su è stato lo stesso protagonista, con Meda che ha pubblicato una sequenza di scatti della caduta rimediata durante una uscita in off road in Sardegna in sella alla Ducati Multistrada e con Jack Miller come compagno di avventura. Il resto lo ha raccontato su Instagram il giornalista: “Quando un traverso è bello è bello. Anche se…ehm…la sequenza poi... Va be, ero in Sardegna, guidavamo le nostre Multistrada V4S, andava tutto da dio. Tutto sotto controllo. Ridevamo e derapavamo felici. Poi mi dicono: quella è una bella curva per riprendere e fotografare un traverso. Peso bene sulla ruota davanti, premere sulla pedana interna in entrata ed esterna in uscita. Ok, tocca a me. Che pressione! Ecco, andata. Niente di niente di rotto. Peró crash!!!! Ma quanto siamo stati bene. Aspettando Misano abbiamo altre avventure in Sardegna da vivere. Aggiungo: il motociclista Miller è bravo in barca a vela e il velista Sirena è forte in moto. Io…meglio che continui a commentarli entrambi!”
Ed è, battute a parte, quello che farà, visto che la decisione di Valentino Rossi di chiudere la sua lunga carriera non coinciderà certo con la fine delle corse in moto. E nemmeno con la necessità di “aprire una ditta demolizioni” per Guido Meda, che un lavoro ce l’aveva prima e lo avrà dopo. Quanto alle cadute in moto, come sempre, capitano a chi è spesso in sella e, anzi, chi ha avuto modo di scendere tra i cordoli con Guido Meda, o anche di fare insieme qualche sparo sullo sterrato e in altre “situazioni a motore”, lo descrive come uno che è anche un più che discreto manico.