E’ nelle corse da praticamente tutta la vita e la sua Tech3 è, insieme a Pramac, la squadra satellite per eccellenza: perché c’è da sempre, perché ha saputo lottare al pari degli ufficiali e perché a guidarla c’è proprio lui: Hervè Poncharal. Sempre preciso, sempre schietto anche nelle dichiarazioni, pur restando uno di pochissime parole. Adesso Poncharal è anche nel bel mezzo, senza volerlo, della tremenda crisi di KTM, ma pur avendo tutti i titoli per parlare ha preferito tagliare corto: “Naturalmente non è mai una buona notizia quando si leggono notizie come quelle di questi giorni – ha detto – Ma io ho un grande rispetto per Stefan Pierer e Hubert Trunkenpolz e piena fiducia”. Poche parole per glissare su un argomento su cui al momento è meglio non entrare, con Poncharal che, piuttosto, guarda comunque al futuro.
La sua squadra, infatti, accoglierà dal 2025 Enea Bastianini e Maverick Vinales e si presterà in pieno al nuovo modo, voluto proprio da KTM, di stare nelle corse. Sarà, di fatto, quasi una fusione tra il marchio e la sua squadra privata, anche con scambio di uomini nel box e confronto continuo. “Sono due ottimi piloti e con loro vorremo toglierci grandi soddisfazioni” – ha affermato parlando proprio dei nuovi arrivati. Con Poncharal che, però, prima di parlare del 2025 vuole raccontare ancora di quel ragazzino che ha esordito in MotoGP proprio in sella alla sua moto e che lo ha fatto letteralmente innamorare: Pedro Acosta. “E’ un pilota di cui sentiremo parlare a lungo – ha spiegato - È chiaro che non avremmo mai pensato che avrebbe fatto quello che ha fatto fino ad ora. Quando le sorprese sono positive ti senti felice”.
Per un campione che ha potuto far crescere, però, Hervè Poncharal ammette di avere un minimo di rammarico per un altro che invece gli è sfuggito: Marc Marquez. Il patron di Tech3, di fatto, ha risposto con pochissime parole alla domanda che tutti si fanno sulle ragioni che hanno spinto Gigi Dall’Igna a volere fortemente Marc Marquez in Ducati. Anzi, non sulle ragioni, ma sull’unica vera ragione: non esiste chi non l’avrebbe voluto. E a dirlo è proprio lo stesso Poncharal, parlando di Alberto Puig e di come dev’essere difficile per l’ex pilota e oggi manager di Honda ritrovarsi a non vincere più e senza un campione come il 93.
“Alberto lo vedo nel paddock da tanti anni, ma non ci conosciamo moltissimo perché lui è un tipo molto riservato – ha affermato Poncharal - Penso che ora possa ripercorrere quello che ha vissuto, ad esempio, con Marc Márquez durante le gloriose stagioni di Repsol Honda e immagino che gli manchi incredibilmente. Noi non abbiamo avuto tanti successi quanto Alberto: meno ne hai avuti, più ti diverti quando li hai. Però penso che qualunque team manager abbia il rammarico di non aver lavorato con un pilota su tutti e quel pilota è Marc Marquez. Personalmente non ho mai troppo sofferto questa cosa perché la vera occasione di lavorare con Marc non c’è mai stata, ma sì, qando Marc è stato promosso dalla Moto2 alla categoria MotoGP, ovviamente mi sarebbe piaciuto essere io a ingaggiarlo per la sua stagione d’esordio”.