Si sono nominati tutti i piloti che si potevano nominare nei momenti di interrogazione su chi potesse essere il compagno di squadra di Max Verstappen nell’ultimo stint di questa generazione di vetture, in vista di un 2026 pieno di novità tra cui l’applicazione del nuovo regolamento tecnico. Serviranno line up di piloti solide, competitive ed equilibrate alle squadre che potranno così concentrarsi sulla creazione della vettura perfetta e, infatti, il mercato piloti si sta scaldando sempre di più. Lewis Hamilton che sceglie la Ferrari, Carlos Sainz alla ricerca disperata di un sedile, piloti giovani dalla Formula 2 che provano a vederci lungo… e la Red Bull che conferma Checo Perez. Qualche giorno fa il team di Christian Horner ha annunciato sui social il rinnovo del messicano per altri due anni nonostante le prestazioni scarse di questo inizio di stagione - ma anche del 2023 e del 2022 - e delle speculazioni che lo vedevano ormai indirizzato verso il capitolo successivo della sua carriera.
In Red Bull ci si aspettava il ritorno di Carlos Sainz, che con il team di Helmut Marko è cresciuto nel Junior Team, o Yuki Tsunoda, alfiere della VISA CashAPP Racing Bulls e degno erede del sedile forse più ambito, insieme a quello della Ferrari, della griglia, ma alla fine è stato confermato Checo Perez. Se è vero che da quando è lui il secondo pilota della Red Bull Max Verstappen ha iniziato a vincere i mondiali, è anche vero che di punti alla scuderia il messicano ne ha portati pochi rispetto a quello che poteva essere il suo potenziale, andando spesso a ricevere commenti negativi sia dai tifosi che dall’interno del circus della Formula 1. Un rinnovo inaspettato ma prevedibile, perché in questo modo la Red Bull può “cadere in piedi” con un pilota che ormai conosce molto bene e che sa di poter affiancare al tre volte campione del mondo senza rischio di insidie, con il messicano sempre d’accordo nel rimanere dietro all’olandese.
Una volta arrivato in Canada per la giornata dedicata alle attività dei media, Max Verstappen ha detto di non aver avuto voce in capitolo nel rinnovo del compagno di squadra, dichiarando sì di essere contento ma escluso dalla decisione. L’olandese però sembra essere stato il motivo principale di rinnovo di Perez, che per questi tre anni è stato il compagno perfetto di Verstappen, in questo periodo con gli occhi anche su altri team e con offerte di contratto sbalorditive continuamente sulla scrivania. Infatti, viene logico pensare che la Red Bull abbia voluto riconfermare il messicano, e non rischiare con la firma di altri piloti anche più competitivi, per tenersi buono Max Verstappen, sicuramente a suo agio nel sapere di avere un secondino perfetto perché mai all’altezza delle sue prestazioni. Perché di piloti obbedienti come Checo Perez è difficile trovarne.
La quasi conferma all’ipotesi della strategia per mantenere Verstappen all’interno del team è la tipologia del contratto che è stato redatto per Perez: due anni di rinnovo per un pilota che in tutti i suoi anni in Red Bull ha sempre firmato anno per anno. Non si è mai visto un contratto pluriennale da Helmut Marko sulla scrivania del messicano e, di fatto, viene spontaneo chiedersi il perché proprio adesso con le prospettive di mercato che permettevano al team di sbizzarrirsi nella scelta del proprio futuro. Il contratto di due anni, che sia biennale o un “uno più uno” - la tipologia di accordo che permette al pilota o al team di assicurarsi tutti i vantaggi di un contratto biennale ma con l’opzione di conferma o di confutazione del secondo anno - di Perez è più utile per tener buono Verstappen piuttosto che per lo stesso diretto interessato.
“Abbiamo molta fiducia in Checo e speriamo che torni in forma” ha detto Christian Horner in occasione del rinnovo del messicano. “La continuità è importante per il team e la coppia Perez-Verstappen ha già dimostrato di essere solida, quindi è quello a cui auspichiamo”. Nonostante la fiducia e il contratto effettivo, Sergio Perez non può stare comunque tranquillo, con Helmut Marko che ha sempre la stessa fama di mietitore di carriere in Formula 1 e che potrebbe tagliarlo fuori in caso di bisogno. Tanti sono stati i piloti snobbati a metà dell’opera dalla Red Bull e tanti lo saranno, chissà se non direttamente Checo, soprattutto in vista di un 2026 di fuoco. Perché sì, Perez è il perfetto alleato di Verstappen in condizioni di dominio assoluto come le ultime due stagioni, ma quando si tratta di reggere il confronto di altre coppie di piloti come Lando Norris e Oscar Piastri, i due della Red Bull non possono dirsi all’altezza visto il gap prestazionale tra l’olandese, sempre competitivo, e il messicano, spesso distratto e in difficoltà. E se la Red Bull non dovesse essere più la prima forza nel mondiale Helmut Marko potrebbe valutare l’arrivo di qualcun altro.