Tutto quello che riguarda Napoli, come tutto quello che riguarda il Regno delle Due Sicilie (che è un luogo dello Spirito esistente più dell’Italia) è controverso. Da una parte una bestialità repellente, dall’altra un’aristocrazia della mente e della cultura che non ha pari. Soprattutto in un momento dove persino la Lega (che non dimentichiamolo, per favore, nasce dalla Lega Nord) e Fratelli d’Italia, sponsor di Vittorio Feltri, che il Sud, culturalmente, lo ha sempre disprezzato, vedono il Regno Delle Due Sicilie come terra di conquista, coscienti come sono che qui al Sud, le bestie, sono sempre prone, per tradizione, ad adulare i potenti. Adesso, da Totò ai De Filippo, passando dai film di Matteo Garrone a quelli di Paolo Sorrentino, alla letteratura che recentemente ha prodotto Elena Ferrante, alla musica con Clementino, Liberato, e alla canzone neomelodica che ha invaso, da decenni, tutto il Sud (i cantanti dialettali catanesi cantano in napoletano, per dire, anche Niko Pandetta, notissimo non solo per le la sua produzione musicale, ma per la vicinanza ai clan mafiosi, il che lo pone – a mio avviso – nella tradizione della gangsta music americana, checché ne dicano i moralisti) e infine al calcio, con questo scudetto del Napoli, pongono alcuni interrogativi. Ma l’Italia nordista e della cultura della “fabricheeetta” perché culturalmente e calcisticamente è così sudista?
Perché “Il Messaggero”, “Il Giornale”, “Libero, “La Verità”, “Il Tempo”, sono considerati quotidiani “nazionali” mentre tutti se ne strafottono dei quotidiani del Sud? Per dire, anche “Il Mattino” non fa parte della “mazzetta” quotidiana ed è considerata una testata provinciale in quanto sudista? Per non parlare de “La Sicilia”, del “Quotidiano del Sud”, e di tutte le testate che il Sud raccontano e che vengono snobbate dalla stampa nazionale tranne in alcuni casi di cronaca spicciola e nera? Se è vero, come è vero, che il regno delle Due Sicilie sta prendendo il sopravvento nel cinema, nella letteratura, nella musica, come è possibile che quello che accade in Lombardia abbia conseguenze nazionali mentre quello che succede al Sud abbia l’onore della cronaca raramente? La questione Meridionale, mi sa, purtroppo, è una questione causata proprio dai meridionali per primi, ai quali va bene essere vassali di una nazione che ha sempre trattato il Meridione come una Scampia o uno Zen dell’Italia.
E in questo, molto probabilmente, i primi colpevoli intellettuali sono proprio i Paolo Sorrentino, le Elene Ferrante (e chi si nascondono dietro questo pseudonimo), i Roberto Saviano (ai quali una certa narrazione divenuta moda delinquenziale forse fa anche comodo), i “politichi” del Sud, che stanno sempre con mezzo occhio al Sud e con un occhio e mezzo a Roma sperando in una qualche carriera nazionale (Cancelleri è l’ultimo esempio, ma si potrebbe raccontare di Enzo Bianco che si dimette da sindaco di Catania per diventare ministro dell’interno, o con la leggenda metropolitana di Raffaele Lombardo che stava per essere nominato ministro ed aveva già i vestiti gessati pronti, o con la Valeria Sudano che riesce a passare dal Pd alla Lega), ma anche la semplice gente che il Sud abita e che non vede l’ora di pronarsi di fronte a un qualunque potere. Quest’anno niente Milan, niente Juventus, niente Inter, lo scudetto lo vince il Napoli. Ma sarà percepito come l’ennesima immagine folcloristica (alla quale persino lo stesso Maradona ha colpevolmente contribuito).
Ma volete fare le persone serie o vi piace proprio prenderla nel culo?