Marc Marquez è fuori dai giochi e Pol Espargarò torna a essere l’unico punto di riferimento per il Team Repsol in MotoGP, almeno fino a quando l’otto volte campione del mondo non si sarà messo definitivamente alle spalle l’ennesimo infortunio. Una riacutizzazione della diplopia dovuta a una caduta che a sua volta è stata provocata dal modo di guidare di Marc Marquez. Lui rischia sempre, ma a Mandalika la RC213V e le nuove (in verità vecchissime) gomme che Michelin aveva portato non si sono mai sposate come avrebbero dovuto. Tanto che lo stesso Espargarò ha ammesso di aver chiuso un po’ il gas per non ritrovarsi a volare in aria. Una scelta che Marc Marquez non ha fatto, con il compagno di squadra del fenomeno spagnolo che, però, non gliene fa una colpa: “La sua tecnica è speciale – ha detto - Può ottenere il massimo da una situazione molto, molto debole. Questo è ciò che mi ha sorpreso. Quando pensi che sia impossibile perché la moto non ce la fa, lui c'è e trova il modo. Certo, è sempre super pericoloso in quel modo, o rischioso, ma è in grado di correre un rischio così alto per farlo accadere. A volte gli altri piloti, me compreso, faticano ad arrivare a quel livello di rischio. Sembra che lui non pensi molto a quello che potrebbe succedere. Questo è ciò che lo rende così bravo. Allo stesso tempo, è anche ciò che gli causa queste violente cadute. È un atto di equilibrio e di solito gli riesce abbastanza bene, meglio degli altri”.
Lo stile Marquez insomma, senza se e senza ma, con Pol Espargarò che sogna di rivederlo presto nel box per provare a batterlo. “E stato uno dei motivi per cui mi sono unito a Repsol Honda – ha aggiunto Pol - Ho corso contro Marc per tutta la mia carriera, in diverse categorie. Era qualcosa che volevo fare di nuovo ed è stato uno dei motivi per cui ho lasciato KTM. Ho avuto l'opportunità di muovermi al fianco di Marc Márquez, il miglior pilota del mondo, e volevo confrontarmi con lui. Volevo vedere cosa fa diversamente, perché è più veloce di me. Queste sono le domande che a volte mi tengono sveglio la notte e finalmente sono riuscito a ottenere le risposte. Quello è stato un momento cruciale nella mia carriera: correre al fianco di questo ragazzo e cercare di alzare il mio livello il più in alto possibile”.
Un obiettivo che appare ancora più alla portata adesso che la nuova RC213V sembra più adatta a lui che all’otto volte campione del mondo: “La moto di quest'anno è sicuramente molto diversa. Non so se a Marc sta bene e gli piace, ma se era veloce con la vecchia moto, dovrebbe essere super veloce con la nuova. Perché ti offre una presa extra, che aiuta sempre. È più sicura, più veloce in accelerazione e velocità massima. La velocità in curva è migliore. Ed è più facile fermarsi perché la ruota posteriore resta più bassa al suolo”. Solo che Marc Marquez non ha mai voluto moto facili…