No, Alex Marquez non dormirà nascosto nel garage del fratello Marc questa notte. Se l'immaginazione si spinge a tal punto, però, vuol dire che un consistente fondo di verità c'è. Pensiamo a Marc Marquez: ha trascorso il weekend a guardare la MotoGP dal divano di casa (già di per sé una sofferenza), ha visto che senza di lui la Honda brancola nel buio (il compagno di squadra Joan Mir non ha mai trovato feeling con la RC213V e si è anche fatto male), e infine ha esultato con sincera gioia per i risultati del fratello Alex sulla Ducati del Team Gresini. Davvero pensate che Marc, dopo aver abbracciato Alex di ritorno dall'Argentina, non provi a chiedergli qualcosa di specifico sul funzionamento e sui segreti della Desmosedici? Davvero pensate che Marc Marquez - otto volte campione del mondo, disposto a tutto nel momento in cui abbassa la visiera - non si convinca di poter essere nuovamente da titolo mondiale se solo disponesse di una Ducati? Marc al momento vede il fratello pilota, fortissimo ma comunque meno talentuoso di lui, completamente trasformato nel giro di pochi mesi. Alex, fratello pilota, al quale è solamente bastato mollare la Honda ed inforcare una Ducati per ritrovare sé stesso. Tutto ciò, se sei Marc Marquez, non può lasciarti indifferente.
Alex Marquez in Argentina ha confezionato un weekend magistrale. Pole position al sabato mattina azzardando le gomme slick su asfalto umido, quinto posto nella Sprint Race dopo aver vinto una battaglia maschia, intensa ma corretta con Pecco Bagnaia, e terzo gradino del podio nella gara tradizionale della domenica. A Termas de Rio Hondo, nel complesso, quella di Alex Marquez è stata una delle migliori Ducati in pista (sono tante), seconda solo alla GP22 di Marco Bezzecchi. Sia al sabato che alla domenica Alex ha resistito con caparbietà agli attacchi di Bagnaia, incrociando le traiettorie del campione del mondo con pulizia e scaltrezza. Proprio quando Pecco - in Gara - sembrava essersi preso la rivincita nella bagarre interna con Alex dopo il duello nella Sprint, ecco che l'anteriore della sua Desmosedici, nel tentativo di accatastare un margine di sicurezza sul pilota Gresini, l'ha abbandonato come non accadeva dal Sachsenring 2022. Tutto ciò è sintomatico dello spessore di Alex Marquez in questo avvio di 2023, che ora lo vede quarto in classifica a 17 punti dal leader Bezzecchi. Il numero 73, davanti al backdrop delle interviste, ha commentato così la sua domenica: "E' stato un peccato che Zarco sia arrivato così veloce nel finale, non potevo tenerlo dietro, ma sono comunque molto contento. Se mi avessero detto che avrei ottenuto la pole position qui, finendo 5° nella Sprint e conquistando il podio in gara, avrei firmato subito. Oggi il warmup con la foratura della gomma dietro ci ha scombinato un pò i piani, per questo non siamo riusciti a concentrarci più di tanto sulle mappature elettroniche, quello mi è un pò mancato a fine gara".
Successivamente Alex ha tratteggiato un paragone decisamente interessante in merito al comportamento di Honda e Ducati sul bagnato: "La Honda è una moto che sull'asciutto...sappiamo tutti dov'è. Ma sul bagnato dava molto feeling, perchè era piccola, facile da guidare e trovavi subito confidenza. Con la Ducati sul bagnato, all'inizio, mi sentivo un pò strano, ma sono stato in grado di guidare con l'acqua nei test in Malesia, dove ho fatto due stint con gomme full wet. Con la Desmosedici sul bagnato ci metti di più a trovare feeling, ma quando lo ottieni vai alla grande. Il motore che ha la Ducati, poi, ti rende le cose molto più facili, semplificandoti la vita". Se si parla di rinascita di Alex Marquez, allora è doveroso menzionare anche il lavoro del Team Gresini. Il box azzurro e rosso, come dice sempre Carlo Pernat, è decisamente all'avanguardia in termini di competenze tecniche, proprie di un pool di ingegneri, meccanici, addetti stampa, responsabili della logistica con un approccio fresco alle corse. Gareggiare con Gresini, ormai l'abbiamo imparato, è come sentirsi a casa, in famiglia. È la ricetta di Nadia Padovani, che sembra aver trasmesso subito la sua filosofia ad Alex Marquez, nuovo arrivato. Il numero 73, al parco chiuso, non ha atteso un istante per chiamare il capo - Nadia (che questa volta ha saltato la lunga trasferta argentina) - trasmettendole con tenerezza tutta la sua gioia per il primo podio stagionale: "Il podio lo dobbiamo rifare quando ci sei anche tu Nadia, sicuro, così festeggiamo insieme. Grazie, un bacio!".