Cinque episodi. Trenta minuti l’uno e, quindi, due ore e mezza in tutto per scoprire che la MotoGP 2024 è stata uno spettacolo molto più ricco di quello già ricchissimo che abbiamo vissuto. Sì, perché c’è un dietro le quinte che “va in scena” ogni giorno solo per gli addetti ai lavori e che magari finisce inevitabilmente fagocitato dal fatto sportivo, dal tema del fine settimana o più semplicemente dalla necessità di lasciare decantare le cose. Solo che nel nuovo corso di Dorna, in attesa di capire se arriverà davvero o meno l’era Liberty Media, non c’è più spazio per i “segreti” o per quello che non si può raccontare. Anzi, come succede già da tre stagioni, i “dietro le quinte” diventano veri e propri film da gustare a posteriori, magari mentre cresce l’attesa per la nuova stagione che sta per cominciare.
“There can be only one” (ne resterà solo uno), si intitola così il documentario pubblicato proprio in questi giorni sui canali ufficiali della MotoGP e disponibile già con tutte le sue quattro (in verità sono cinque, ma perchè la quarta è divisa in due) puntate su Youtube. E, fidatevi, ne sentirete parlare. Non solo per le dichiarazioni dei piloti o siparietti indimenticabili come quello in cui Pedro Acosta, sentendosi messo a confronto con Marc Marquez, se ne esce con un serafico “non mi piace il paragone, mi fa pensare a quando la tua fidanzata ti paragona al suo ex”. Un passaggio che troverete, per l’esattezza, nel terzo episodio, quello in cui si esce dal triangolo magico del 2024.
Che significa? Significa che, inevitabilmente, le altre tre puntate hanno per protagonisti, inevitabilmente, i tre che hanno tenuto banco per tutto il 2024: Marc Marquez, Jorge Martin e Pecco Bagnaia. Ovviamente descrivendo anche un contorno che nel 2024, appunto, è stato solo un contorno oltre il ritorno alla vittoria del 93, il suo passaggio in Ducati e la decisione di Aprilia di puntare tutto su Martin e, ovviamente, la lotta fino all’ultima di Barcellona tra lo stesso 89 e Pecco Bagnaia per la conquista del titolo mondiale. Ricostruzioni, battute, frecciatine, momenti di emozioni tradite e, come ingrediente che non manca mai, adrenalina a vagonate per spiegare ancora una volta quanta anima ci mettono i protagonisti della MotoGP non solo come professionisti, ma come ragazzi. Pensieri e nervi oltre muscoli e cuore.
Sì, è stato un 2024 a tre e l’unico che è riuscito a spostare un po’ l’attenzione è stato Pedro Acosta. Che poi è quello che rappresenta il futuro. E forse è anche per questo che Dorna ha scelto di dedicare quasi esclusivamente a lui un episodio raccontando del suo arrivo in MotoGP, delle sue uscite da matto vero nel box e degli errori che hanno caratterizzato una stagione in cui forse, come ammette proprio il pilota murciano, poteva chiudersi anche un po’ meglio. Magari senza un altro che guidava una RC16, Brad Binder, davanti in classifica generale.