La matassa si fa parecchio ingarbugliata. E torna in mente una “intervista/passeggiata” con il grande capo della FIM, Jorge Viegas. Era giugno dello scorso anno, a Misano c’era la Superbike e il presidente Viegas aveva accettato di scambiare due chiacchiere con MOW, proprio camminando dall’area in cui si era appena tenuta una conferenza stampa al paddock. Una delle domande, inevitabilmente, aveva riguardato l’acquisizione di Dorna da parte di Liberty Media e Jorge Viegas, in quell’occasione, scelse la strada del politichese. Solo che lo sguardo tradiva preoccupazione e probabilmente solo adesso è chiaro il perché. Quel matrimonio, o, meglio, quell’affare da oltre 4 miliardi di Euro, non sarebbe andato in porto in tempi brevi e nelle stanze che contano tutti sapevano tutto già a giugno scorso. Tanto che una pronuncia, ammesso che arrivi in quei termini, non ci sarà addirittura prima del prossimo giugno. Il 16, per la precisione. Praticamente un anno dopo quell’intervista a Viegas.
Il motivo? La Commissione Europea e la nuova presidente dell’Antitrust, Teresa Ribera. Chi è e perché la politica spagnola è così rigida l’abbiamo già raccontato qui. Così come il perché Liberty Media, già proprietaria della Formula 1, si trova ora sotto la lente di Bruxelles, che scruta con attenzione la possibilità di un monopolio nel motorsport. Il rischio è grande: che ne sarà della competizione mediatica tra Formula 1 e MotoGP se entrambe le corone fossero strette nella stessa mano? E’ la domanda che si fa la politica europea proprio mentre la stagione 2025 del motorsport sta per prendere il via dentro a quello che ormai è a tutti gli effetti un limbo. La Commissione ha, infatti, posticipato la sua decisione inizialmente prevista per il 14 maggio, ora fissata per il 16 giugno 2025, ma con un asterisco grande quanto una casa: "termine provvisorio". In pratica, nulla esclude che il calendario possa slittare ulteriormente, lasciando la MotoGP in una situazione di “non si sa chi comanda” nel bel mezzo del cambiamento epocale dettato dal nuovo regolamento per il 2027.
Mentre i legali di Liberty Media lavorano senza sosta per smussare le criticità e convincere i custodi del diritto europeo della concorrenza, il clima è tutt'altro che sereno. La presidente Ribera sembra poco incline a chiudere un occhio, determinata a scrutare ogni dettaglio di questa acquisizione. E così, Carmelo Ezpeleta si trova nella scomoda posizione di dover riorganizzare i piani futuri della MotoGP, consapevole che l'attesa non è un'opzione praticabile s e si vuole comunque provare a generare futuro. E consapevole pure che, se dovesse volerci troppo, il valore della MotoGP potrebbe calare.
Non è più, infatti, questione di mera burocrazia: i piloti, i team, gli sponsor, tutti si trovano a fare i conti con un futuro incerto, mentre gli effetti positivi legati all'acquisizione non si vedranno a breve e rischiano di non vedersi mai. La paura è comprendibile non solo per chi è dentro o direttamente interessato e la perdita, da parte delle squadre, di sponsor importanti, così come la difficoltà di altre squadre a trovare nuovi sponsor, è un segnale decisamente preoccupante. Una situazione che è oggettivamente più pericolosa della prospettiva di diventare un satellite a due ruote della F1.