Che non stesse filando tutto liscio l’avevamo in qualche modo intuito (e buttato là) già in occasione del round di Misano della Superbike, quando abbiamo intervistato il presidente della FIM, Jorge Viegas, che s’era lasciato sfuggire una mezza preoccupazione sull’operazione – in quel momento data per scontata – che avrebbe portato la MotoGP, e quindi Dorna Sport, interamente nelle mani di Liberty Media, il colosso che già gestisce la Formula1. Poi, pochi mesi più tardi, avevamo dato anche notizia dei dubbi sollevati in via ufficiale da un parlamentare belga e della possibilità che quell’operazione, che avrebbe dovuto concludersi entro questo mese di dicembre, potesse subire qualche rallentamento. Bene, ora dicembre è arrivato e le notizie non sono le stesse dei proclami delle scorse settimane.
A alzare definitivamente il velo è stato Bloomberg, che ha raccontato di una inchiesta interna da parte dell’Antitrust dell’UE che potrebbe passare a una “fase 2”. Non più, quindi, un normale controllo prima di autorizzare e dare il nulla osta, ma una vera e propria indagine che ora rischia di paralizzare tutto e di congelare (visti i tempi della politica) il futuro della MotoGP.
La possibilità che Liberty Media assuma il controllo di Dorna Sports, che dal 1992 ha guidato il campionato mondiale di motociclismo, e che quindi si compia l’operazione valutata quasi 4 miliardi di euro, è di fatto appesa a un filo. Un filo che sarà reso solidissimo o addirittura tagliato nella giornata di oggi. Il destino di questa transazione dipenderà infatti dal verdetto dell’Unione Europea previsto proprio per oggi, secondo quanto riportato da Bloomberg. Le autorità europee decideranno se avviare un’indagine formale.
Liberty Media, dalla sua, ha già dimostrato la sua determinazione a espandere il proprio impero sportivo, impegnandosi a vendere una quota della Formula 1 per 825 milioni di dollari, destinata a finanziare l’acquisto della MotoGP. Ma l’operazione non è priva di ostacoli. Le preoccupazioni sollevate da figure come il deputato belga Pascal Arimont e la presidente dell’organizzazione europea, Teresa Ribera (sembra sia, paradossalmente, proprio la parlamentare spagnola l’ostacolo più grande), riguardano le implicazioni monopolistiche che potrebbero derivare dall’accorpamento delle due più importanti competizioni motoristiche sotto un unico tetto. La paura, sempre secondo quanto riferito da Bloomberg, è che questa concentrazione di potere possa danneggiare la competitività del settore, influenzando negativamente non solo le dinamiche sportive, ma anche il panorama della radiodiffusione e dello streaming.
Ribera, che ha assunto il suo ruolo all'inizio di quest'anno, è la nuova custode delle politiche antitrust dell’UE e ha già messo la sua firma su una imponente mole di indagini su operazioni che potrebbero compromettere il libero mercato. E è stata chiara anche sull’operazione di Liberty Media e Dorna: “Questa concentrazione potrebbe danneggiare la competitività nei settori correlati”. Dall'altra parte, Liberty Media si impegna a collaborare con le autorità europee, come sottolineato dal CEO Gregg Maffei, che ha affermato che l’azienda è “pronta a tutto” per dimostrare che l’operazione non nuocerà al mercato. La sfida per Liberty Media sarà quindi quella di dimostrare che può gestire la MotoGP e la Formula 1 in modo tale da preservare la concorrenza e promuovere l’innovazione, piuttosto che soffocarla. Tuttavia, la situazione è complessa e i precedenti non lasciano tranquilli. L’Antitrust dell’UE, infatti, ha già bloccato tentativi simili in passato, come ai tempi della CVC Capital Partners, che nel 2006 dovette rinunciare al controllo della MotoGP per completare l’acquisto della Formula 1. Ora, la domanda è se Liberty Media riuscirà dove altri hanno fallito. Le preoccupazioni si concentrano sulla possibilità che la gestione contemporanea di MotoGP e Formula 1 possa limitare le opportunità per altre emittenti e piattaforme OTT, creando un clima di monopolio che danneggerebbe la concorrenza.
Il countdown prima della pronuncia, che dovrebbe arrivare in serata, è già iniziato. Se l’Unione Europea decidesse di non avviare un’indagine formale, l’affare potrebbe concludersi rapidamente, consentendo a Liberty Media di assumere il controllo della MotoGP prima dell’inizio della stagione 2025. Tuttavia, se le autorità decidessero di approfondire la questione, il processo potrebbe estendersi fino alla primavera del 2025, lasciando il futuro della MotoGP in un limbo amministrativo che sarà comunque gestito da quel Carmelo Ezpeleta che per oltre tre decenni ha saputo trasformare il campionato in uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo.