E’ online la seconda puntata di “Dream On: Ducati and Bagnaia's Pursuit to Glory”, la miniserie di Ducati sulla stagione 2024. E se la prima è stata potente, la seconda non è da meno. Però nel raccontarla è opportuno partire dalle cose serie e, cioè, dalla presa di posizione nettissima di Pecco Bagnaia subito dopo le notizie sull’alluvione che aveva colpito Valencia.
Sì, perché chi aveva pensato che il rifiuto a correre annunciato da Bagnaia in sala stampa fosse solo una trovata per “sembrare magnanimo” davanti ai giornalisti dovrà ricredersi, visto che il documentario mostra che quella decisione lì, Pecco Bagnaia, l’aveva già presa e comunicata tra i muri del box. “Io dirò che a Valencia non intendo correre, sono matti se vogliono correre lì” – sono le parole dette da Pecco prima di avviarsi verso la sala stampa del circuito di Sepang, alla vigilia di un fine settimana che per lui si sarebbe rivelato decisamente difficile, ma altrettanto esaltante.
La pole il venerdì e poi il disastro nella Sprint, con la caduta dell’ormai ex numero uno che, di fatto, s’è trasformata in una seria ipoteca sul titolo per Jorge Martin. “Quando le cose devono andare in un modo vanno in quel modo, tanto è così – dice un rassegnatissimo Pecco dopo la batosta della Sprint – Domani è un altro giorno e si vedrà, ma Jorge è stato più bravo e ha vinto lui. Punto. Lui non si stende e io invece mi stendo: questa è la realtà dei fatti”. Niente da aggiungere rispetto alle parole di un Bagnaia che è rimasto lucidissimo (e sportivo) anche nei momenti più difficili. E, soprattutto, anche quando l’uomo a lui più vicino in quel momento, ossia Davide Tardozzi, preferiva far uscire l’anima da pilota alla vecchia maniera che si porta dentro. “Lui sarà durissimo con te, quindi stronzifichiamoci” – è la frase che l’ex pilota e oggi manager di Ducati butta là, con tanto di nuova parola coniata per l’occasione.
Un ultrasintetico discorso motivazionale fatto tra la prima e la seconda partenza (la gara era stata interrotta per il brutto incidente dopo il via e per permettere i soccorsi a Jack Miller) della gara della domenica, dopo che Pecco, riguardando le immagini del primo start, aveva commentato così l’entrata dura di Martin alla prima staccata: “Se mi va il piede sotto mi spacca una gamba”. Il resto di quello che è successo quel giorno non serve neanche stare a raccontarlo, visto che proprio Pecco Bagnaia e Jorge Martin hanno dato vita a quello che probabilmente è stato il più bel corpo a corpo della storia recente della MotoGP. Con vittoria finale di Pecco Bagnaia e un commento che è valso in anticipo una chiosa per l’intera stagione: “E’ un nuovo record: sono quello con più vittorie senza essere primo in campionato”.