KTM ha affidato lo sviluppo della RC16 a Pol Espargarò (insieme a Dani Pedrosa) anche per il 2025 e fin qui ci siamo. Lo sforzo in più da fare, però, doveva essere anche quello di affidargli la comunicazione in questo momento di grandi incertezze per il marchio austriaco e per il suo reparto corse. Ok, è una provocazione. Però dopo settimane e settimane in cui si riesce a capire niente davvero su quello che sta succedendo in seno alla squadra austriaca della MotoGP l’unico che ha avuto il coraggio di parlare apertamente e spiegare come stanno le cose è stato Pol Espargarò (intervistato da Nico Abad). Perché Pedro Acosta ha tagliato cortissimo, Maverick Vinales ha fatto finta di niente, Brad Binder se ne è guardato bene dal dire solo anche mezza parola e Enea Bastianini ha preferito mandare avanti il suo manager Carlo Pernat. Espargarò, invece, è andato giù dritto: “La situazione è complicata, ci hanno detto di stare tranquilli per quanto riguarda la MotoGP e, in effetti, stanno mantenendo le promesse fatte”.
Non è la classica dichiarazione aziendalista e nemmeno il solito gioco dialettico, ma l’analisi lucida di uno scenario che sì cambia in continuazione, ma mantenendo definiti i contorni. Perché sicuramente è vero che i vertici di KTM hanno negato fino a quando è stato possibile una crisi che è senza precedenti, ma è vero pure che hanno sempre tenuto fuori il racing da ogni prospettiva nefasta. “La definisco una tranquillità nel caos – ha ammesso Pol Espargarò - non possiamo fare altro che aspettare e credere in quello che ci dicono. Tutti i responsabili ci dicono che è una situazione che si sta risolvendo, che ovviamente dovrà passare attraverso alcuni protocolli, ma che sarà risolta. Fino a ora ci hanno detto cose che effettivamente si stanno avverando: ovvero che l’attrezzatura da corsa non verrà toccata e che le gare continueranno. Anche l’evoluzione della moto continuerà e questo ve lo posso assicurare. Anche Maverick Vinales è stato a Jerez per vedere le evoluzioni che ha portato KTM e ce ne sono state tante che hanno già migliorato le prestazioni della moto. L’unica cosa che ci resta è continuare a credere nella fabbrica, in KTM, e continuare a lavorare perché alla fine il nostro lavoro è guidare le moto più forte che si può”.
Chiaro, netto e senza ricorso al politichese. Con Espargarò che in qualche modo conferma quello che nell’ambiente si dice da sempre: KTM sapeva che la situazione sarebbe potuta collassare e si era avvantaggiata sul prototipo 2025, così da avere una moto pronta un po’ prima del tempo in caso di inevitabile blocco o rallentamento del lavoro di sviluppo. E a Jerez, in effetti, la RC16 ha dato riscontri tutto sommato positivi, con Espargarò che si dice carico: “Ho aspettative molto alte. Penso che in KTM non siamo da un punto di vista tecnico dove vorremmo perché abbiamo ancora migliorare per avvicinarci alla Ducati. Credo davvero, però, e non lo dico per fare bella figura, che abbiamo la migliore squadra, la migliore struttura del campionato con piloti ufficiali e piloti satellite. Sì, è vero che la Ducati ha Marc e ha Bagnaia, ma noi abbiamo Pedro e Brad, e abbiamo Maverick e Enea, che è uno che ha vinto delle gare contro Marc e Pecco con la stessa moto”.
Su Dani Pedrosa…
Espargarò, però, spiega pure che la vera arma in più di KTM potrebbe essere “l’idolo” che divide il box del test team con lui. “Abbiamo dei giovani e una persona meno giovane che ha delle idee pazze e dobbiamo metterle in pratica. Alcune le abbiamo già provate a Jerez e hanno funzionato”. Il riferimento, manco a dirlo, è a Dani Pedrosa, con Espargarò che aggiunge: “E’ un pilota molto analitico e molto tecnico. Dani è fantastico, ha un talento disumano: può permettersi di non andare al 100% e sapere cosa sta succedendo in ogni momento. Cioè, gira mezzo secondo più lentamente ma intuisce tutto quello che succederà quando quel mezzo secondo diminuirà. È molto rara una sensibilità così. Non c'è nessun tester in nessuna fabbrica in questo momento che sia in grado di girare in 1.37 a Jerez, ad esempio, mentre io e Dani giriamo in 1.37 ogni volta che saliamo in moto a Jerez”.
Su Maverick Vinales…
Qualcosa di cui ha potuto essere diretto testimone proprio la scorsa settimana anche Maverick Vinales, che al contrario degli altri tre di KTM si è presentato nel box di Pedrosa e Espargarò per capire con mano che tipo di lavoro si sta svolgendo sulla moto che ha scelto dopo le avventure “fallite” in Suzuki, Yamaha e Aprilia. Un ragazzo, Vinales, che secondo Pol Espargarò potrebbe essere la vera sorpresa del 2025. “È un ragazzo davvero simpatico – ha concluso il collaudatore di KTM - mi piace molto Maverick, lo adoro. E' vero che è un pilota che va motivato, che deve essere fortemente aiutato per raggiungere i suoi obiettivi, ma non puoi lasciarlo da parte. Abbiamo visto tante volte nella sua carriera che qualche azienda lo ha lasciato un po' da parte. E ovviamente la sua frustrazione nel non poter vincere, visto che è capace di vincere e lo ha dimostrato in molte fabbriche, gli fa perdere le staffe. Sotto tanti punti di vista lo capisco perché anche io credo di aver provato alcune delle sensazioni che prova lui. Ma è un ragazzo che, se lo sostieni, darà la vita per te. Non c'è niente di meglio di un ragazzo così per una squadra: un ragazzo disciplinato e laborioso, pronto a uccidere e morire per e per i colori che porta in pista".