Gli scenari sono tre: Pedro Acosta è innamorato al punto di non vedere e smentire persino il suo manager, Pedro Acosta è un grandissimo parac*lo, Pedro Acosta deve andare a scuola di finzione e politichese. Da qui non si scappa. Perché leggendo l’ultima intervista rilasciata dal fenomeno di Mazaron a Marc c’è da sgranare gli occhi rispetto alle dichiarazioni che il due volte campione del mondo arriva a fare sulla crisi di KTM. “L'attuale situazione di KTM non mi riguarda in alcun modo – ha tagliato corto Acosta – Si riprenderanno”. Lapidario e palesemente seccato, il giovane pilota spagnolo ha letteralmente spiazzato tutti. Perché ostentando fiducia nel futuro di KTM ha persino smentito il suo manager, Albert Valera, che invece nei giorni scorsi aveva ammesso di essere molto preoccupato e di sentirsi in qualche modo anche imbrogliato da KTM.
Ci sta che Acosta possa essere “innamorato” del marchio che gli ha regalato tutte le opportunità della sua carriera e che non voglia vedere quanto la situazione in questo momento, nonostante le rassicurazioni sul racing, sia complicata e delicata per l’azienda austriaca, visto che è di queste ore persino la notizia del licenziamento di Jeremy McWilliams, ex pilota e vera anima dei test team di KTM, di cui era storico collaudatore. Ma ci sta anche – e è sicuramente più verosimile – che abbia capito che in questa fase c’è solo da fare buon viso a cattivo gioco.
Perché ipotizzare un “piano b” non è neanche pensabile a meno di un mese e mezzo dall’inizio dei primissimi test ufficiali e perché tutto sommato l’attuale prototipo della RC16 potrebbe non essere così indietro rispetto a quello di tutti gli avversari, visto che in ottica 2027 le case costruttrici non hanno fatto enormi investimenti sullo sviluppo. Pedro Acosta, quindi, dice di non avere nulla da temere e di sentirsi sicuro che KTM saprà ripartire semplicemente perché ora non potrebbe dire altro. E perché rischierebbe solo di incrinare i rapporti in seno a una squadra che comunque dovrà essere la sua nel 2025.
Meglio, piuttosto, concentrarsi su se stesso e sulla consapevolezza che adesso dovrà imparare a “guidare sopra i problemi” meglio di quanto non abbia imparato a mentire o a rendersi credibile quando si dice tranquillo rispetto alla situazione. Acosta, però, sembra sapere su cosa dovrà lavorare principalmente: la fretta. “Sono felice – ha concluso - di aver fatto il passaggio alla squadra ufficiale: era quello che cercavamo fin dall'inizio. L'obiettivo sarà mettere a punto alcune caratteristiche della moto e cercare costanza in gara per lottare per risultati migliori. Quanto a me, molte volte ho voluto fare tutto così in fretta da commettere errori come cadere in gara o non qualificarsi per la Q2 e questo non dovrà più succedermi”.