Era in una situazione disastrosa l’Alpine quando è iniziata la stagione del 2024. Una monoposto lenta, ricca di problemi, ha complicato il tentativo di portare in lotta almeno nel midfield la squadra da parte di Pierre Gasly ed Esteban Ocon, che ben presto hanno dovuto fare l’abitudine ad accontentarsi di poco. Una situazione non accettabile da Luca De Meo, l’amministratore delegato di Renault, che ha chiamato uno di quei personaggi che possono far andare tutto bene o tutto male. Flavio Briatore è tornato in Formula 1 dopo un po’ più di un decennio e lo ha fatto come consulente speciale, per preparare l’Alpine alla vittoria di un mondiale (e il target è il 2027, l’anno successivo al cambio regolamentare delle monoposto). "Devi avere le persone giuste nelle posizioni importanti se vuoi vincere" ha raccontato Briatore, "perché devono essere libere di fare ciò che vogliono, a patto che ottengano risultati. Se non ci riescono intervengo io, che sono un dittatore democratico: mi fido di te se mi dimostri che posso, sennò ti sostituisco". Un approccio che già fa capire tutto, perché dalle parole dell'imprenditore italiano si traduce il cambiamento di performance della squadra.
Dal suo arrivo si è subito notato un cambiamento: dal doppio podio conquistato in Brasile, ancora difficile da credere per la squadra francese, al contratto sigillato con Mercedes, che gli fornirà la power unit a partire dal 2026. Non si è concesso a troppe interviste l’imprenditore italiano, ma quelle che lo hanno visto protagonista hanno sempre rivelato grandi dichiarazioni: “Ho visto molti progressi, l’umore e la motivazione sono decisamente migliorati dal mio arrivo” ha detto ad Auto Motor und Sport, “e per aiutarli ho fatto una cosa in fabbrica. Ho chiesto di esporre le due vetture che hanno vinto il titolo mondiale nel 1995 e nel 2006 insieme a tutti i trofei collezionati nell’arco della storia della Formula 1 nell’atrio del nostro quartier generale ad Enstone”. In questo modo, Briatore si è assicurato invece di far sparire la monoposto del 2023, che di soddisfazioni non ne ha portate tante, per far capire ai propri dipendenti che lavorando nel modo giusto si possono ottenere grandi risultati. "Le persone quando arrivano il lunedì in fabbrica vedono cosa ha realizzato questo team in passato e sono disposte a lavorare tre ore in più" ha spiegato Briatore.
“Le persone si motivano con due cose: i soldi e il successo” ha poi aggiunto l’italiano, col suo modo di fare burbero che però lo ha sempre portato esattamente dove voleva. Qualche taglio al personale, come aveva dichiarato dopo il Gran Premio del Brasile, un paio di colloqui nel paddock e Flavio Briatore ha completamente capovolto la situazione in casa Alpine, che alla fine ha chiuso la stagione in sesta posizione nel campionato costruttori. Un risultato che inizialmente sembrava quasi impossibile, ma che con la giusta impronta di lavoro il team è riuscito a raggiungere col sorriso - come dice l’imprenditore, dato che ora “ad Enstone sono tutti più sorridenti”.