Luca Marini si connette da Giacarta, la presentazione di HRC per il 2025 è appena finita. Via Repsol, dopo trent’anni, dentro Castrol, che con Honda ha lavorato per lunghi periodi di tempo e con risultati più che memorabili. Così quest’anno la RC213V è cambiata, la livrea si potrebbe definire aziendale: rossa e blu, pulita, piacevole e assolutamente vicina a quella impiegata per le moto di produzione. Lui, Luca, ha un casco più elaborato e lo stesso sorriso di tutta la scorsa stagione: sì, è dura. Sì, pure più del previsto. Eppure, sembra dire quando gli si chiede delle difficoltà del marchio, correre in MotoGP da pilota ufficiale Honda resta un sogno. Lo dice anche stavolta, quando ci passiamo una decina di minuti assieme: “So come lavora la Honda”, chiarisce subito. “Immagino che nella prima parte di stagione lavoreremo per completare il nuovo prototipo ai test di Sepang, ma dobbiamo ancora sistemare un po’ tutto. Stiamo comunque seguendo la direzione dello scorso anno e immagino che in questa stagione saremo a un livello più alto, anche se forse non abbastanza”.
Inutile aspettarsi una rivoluzione quindi, perché non solo non ci sarà in Honda ma è impossibile per chiunque: in MotoGP puoi crescere un passo alla volta, un gradino alla volta. Gli scivoli sono solo a scendere. Così Luca non nasconde neanche un possibile punto di svolta: “Mi aspetto un buon momento da metà stagione in poi, quando spero avremo un pacchetto più competitivo, anche se tutto dovrà andare nella direzione giusta e non sarà facile”.
Per valutare la squadra quindi bisognerà aspettare almeno fino all’Austria, dove si correrà a Ferragosto, o magari in Repubblica Ceca a Brno (20 luglio) quando le squadre arriveranno su di un circuito inedito per questa MotoGP dominata da ali e abbassatori e tutti partiranno più o meno da zero.
“Sono positivo perché tanti nuovi ingegneri si sono uniti al nostro progetto, a partire da Romano Albesiano e continuando con tante altre personalità”, ha poi spiegato Marini a proposito dei nuovi innesti in squadra. “È una novità enorme che non avevamo mai visto in passato, per questo le cose stanno cominciando a cambiare e siamo positivo. Certo, Romano ha cominciato a lavorare a gennaio al nostro progetto, ma ha già portato tante novità a partire dal metodo di lavoro. Hanno portato nuove conoscenze, nuove idee fresche che non vedo l’ora di provare in pista”.
A questo punto Marini parla del test team, decisamente più strutturato rispetto all’anno scorso e che ormai pare essere diventato necessario almeno quanto una buona benzina. Altra pratica inaugurata da Ducati: “Penso che possiamo contare su di un team di sviluppo eccezionale con Aleix Espargarò e Taka Nakagami. È un altro grande cambiamento di quest’anno, il test team è super competitivo soprattutto con due piloti veramente veloci che possono spingere soprattutto anche in termini di tempi sul giro. Questa rivalità, anche nel test team, può portare a cose veramente positive”.
Impossibile, prima di salutarlo, non chiedere a Luca Marini un commento sui giorni passati con i ragazzi dell’Academy a Mandalika, con cui ha girato in pista e passato il tempo giocando a pallone con i locali in spiaggia sotto una pioggia estiva: “È stata una bellissima attività, l’organizzazione dell’Academy è stata impeccabile e secondo me abbiamo fatto un’altra cosa per alzare il livello di preparazione dei piloti perché adesso veramente conta tutto. Riuscire a fare un allenamento così, al caldo, forse ci darà una mano a Sepang, per la prima volta in cui scenderemo in pista. È stato bellissimo, la pista a me piace molto anche con la MotoGP. Con la CBR è stato molto divertente anche se purtroppo non abbiamo delle Superbike: sarebbe bello, ma le nostre moto sono super stradali e abbiamo avuto un sacco di problemi con le temperature, perché con il regolamento che c’è adesso non si possono neanche cambiare i radiatori dell’acqua. È una situazione un po’ complicata, anche con i freni e le gomme. Comunque è venuto fuori un grandissimo allenamento ed è stato divertente girare insieme agli altri, spingendoci uno con l’altro per andare più forte”.
Ora lo shakedown, presto i test ufficiali.