Diciamocelo: i colori del nuovissimo Team Prima Pramac Yamaha sono tra i più affascinanti della MotoGP 2025. Una combinazione compatta tra il viola del title sponsor, predominante, il blu di Iwata ed il rosso del Team di Paolo Campinoti, che si è presentato al gran completo nella cornice romantica del tramonto di Kuala Lumpur, sull'immensa terrazza-attico dell'hotel W. Miguel Oliveira e Jack Miller hanno tolto i veli alle loro M1 proprio nel momento in cui il cielo della capitale malese assumeva le stesse tonalità di una livrea che simboleggia l'inizio di un'avventura inedita: Pramac, la squadra campione del mondo, sposa il blu e diventa il secondo team ufficiale di Yamaha, il colosso chiamato a risorgere dalla crisi tecnica. Il progetto è grande, ambizioso, coinvolge anche la Moto2, dove Tony Arbolino e Izan Guevara - capitanati dal Team Manager Alex De Angelis e dotati di telaio Boscoscuro - andranno a formare una coppia che potrebbe sparigliare le carte della categoria intermedia. Non manca nemmeno il tocco glamour dato dalla nuova partnership siglata con Alpine, che segna un connubbio solido e senza precedenti tra un scuderia di Forumula 1 e una di MotoGP, nel periodo storico in cui l'acquisizione della top class da parte di Liberty Media è ancora in bilico.
Dopo il titolo mondiale vinto con Jorge Martín, Pramac vuole sorprendere anche nel 2025: lì dove sarebbe lecito aspettarsi un'annata di transizione, visto il gap considerevole che fino allo scorso novembre separava Yamaha da Ducati, Paolo Campinoti vuole costruire qualcosa di importante. Ha tutte le carte in regola per riuscirci: una squadra che ha dimostrato di essere vincente e che non parte con la pressione asfissiante di doversi riconfermare, due moto factory che nel finale del 2024 sono apparse in netta ripresa e che anche nel 2025 potranno usufruire del vantaggio dato dalle concessioni (c'è ancora da attendere per capire se nella stagione alle porte Yamaha introdurrà il motore V4), oltre alla coppia di piloti più esperta della griglia di partenza. Jack Miller e Miguel Oliveira, nati nello stesso mese - gennaio - del 1995, sono affamati di riscatto dopo esperienze non esaltanti rispettivamente in KTM e in Aprilia. Hanno stili di guida estremamente diversi, personalità distinte (Miguel è riflessivo, Jack più istintivo), conoscenza profonda delle dinamiche (e di alcuni segreti) dei Team ufficiali di Borgo Panigale, Noale e Mattighofen: curricula perfetti per aiutare la Yamaha a riemergere e per far sì che Pramac continui a divertirsi in pista.
Quello di Miller, dopo le tre stagioni in Pramac (dal 2018 al 2020) in cui si mise in luce per il successivo approdo nel Team rosso, è un graditissimo ritorno a casa: "Non vedo l’ora di iniziare la stagione" - ha dichiarato l'australiano. "ll test di novembre a Barcellona è stato solo un piccolo assaggio, ma ora il vero lavoro ha inizio. Ho parlato molto con i ragazzi che erano in Giappone a lavorare sulla M1 e da quello che mi hanno detto abbiamo molte idee e parti nuove e interessanti da provare. I ragazzi sembrano molto entusiasti di questa nuova avventura con Prima Pramac Yamaha MotoGP e lo stesso vale per me. Non vedo l'ora di salire sulla moto e lavorare sodo, cercando di fare i passi giusti nella direzione giusta per essere pronto fin dalla prima gara in Thailandia. Tornare in Pramac Racing dopo alcuni anni è fantastico per me. Sapete tutti che ho un ottimo rapporto con Paolo Campinoti e lui, così come Gino e tutti gli altri ragazzi, mi hanno accolto a braccia aperte. È un progetto nuovo per la maggior parte di noi, ma è molto più bello iniziare una nuova sfida come questa circondati da tante facce familiari, piuttosto che dover imparare nuovi nomi. Mi sento davvero a casa e spero di divertirmi altrettanto, se non di più, rispetto agli anni precedenti.
È carico a molla anche Miguel Oliveira, con l'88 bianco sul cupolino e un nuovo casco azzurro dove campeggiano un paio di occhietti vispi e agguerriti. Sono quelli del falco - falcao - il suo simbolo: "Questa squadra è eccezionalmente competitiva e, con il forte sostegno di Yamaha, sono fiducioso che possiamo intraprendere un progetto a lungo termine che raggiungerà un successo significativo in un tempo relativamente breve. Sono entusiasta di vedere come si svilupperà questa sfida e non vedo l'ora di salire sulla moto e iniziare a lavorare durante i test invernali in Malesia e Thailandia. Il mio obiettivo è quello di essere il più preparato possibile per l'inizio della stagione. Sono incredibilmente grato a Paolo Campinoti, a Pramac Racing e alla Yamaha per questa opportunità e prometto di dare il massimo. Le ultime due stagioni sono state difficili per me, sia fisicamente che mentalmente. Il recupero da gravi infortuni è sempre impegnativo, perché ci vuole tempo per ritrovare consistenza e ritmo. Anche avere un forte legame con il proprio equipaggio è fondamentale, e nel breve tempo trascorso con Luca Ferraccioli, il mio nuovo ingegnere di pista (Jack Miller invece sarà affiancato dalla new entry Gaicomo Guidotti, ndr), sento già che abbiamo una grande chimica. Questa sintonia sarà fondamentale quando lavoreremo insieme per sfruttare al meglio la stagione che ci attende”.
Il nuovo Team Prima Pramac Yamaha inaugurerà il suo 2025 già questo weekend, in occasione degli shakedown MotoGP sulla pista di Sepang. Avremo da subuito qualche indicazione su quella che potrà essere la stagione della squadra di Paolo Campinoti, ma di una cosa siamo già certi: gli uomini in viola non saranno comparse.