Bryce Mitchell, parola di Dana White, è la dimostrazione vivente di ciò che Umberto Eco aveva previsto con amara lucidità: “I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. Solo che qui non stiamo parlando dell’ennesimo complottista da tastiera, ma di un lottatore professionista sotto contratto con la più grande organizzazione di Mma al mondo, l’Ufc. Mitchell, tredicesimo nel ranking pesi piuma, ha pensato bene di inaugurare il suo podcast con una serie di affermazioni che definire deliranti è poco. Ha detto che Hitler era “una brava persona” e che “l’Olocausto non è reale”. Sì, avete letto bene. Non pago, ha condito il tutto con un assortimento di insulti antisemiti, omofobi e transfobici. La reazione di Dana White non si è fatta attendere. Il boss dell’Ufc, noto per la sua schiettezza da bettola di Las Vegas, ha definito le parole di Mitchell “oltremodo disgustose” e ha detto di aver contattato immediatamente il fighter per fargli capire l’enormità delle sue cazz*te. “Ha bisogno di una vera istruzione su Hitler e la Seconda Guerra Mondiale” ha sentenziato White. Per una volta, difficile dargli torto.
Ma il problema non è solo Mitchell, né solo l’Ufc. Il problema è l’incontrollata libertà di parola garantita dai social media a chiunque abbia accesso a una connessione internet e nessun filtro mentale. White lo ha detto chiaramente: “Questo è il problema di Internet e dei social media. Offrite una piattaforma a un sacco di persone stupide e ignoranti”. E lui, che della visibilità social ha fatto un’arma promozionale per la sua creatura miliardaria, lo sa benissimo. La domanda, però, è un’altra: l’Ufc prenderà provvedimenti contro Mitchell o la sua condanna pubblica rimarrà solo un teatrino per salvare la faccia? Per ora, il lottatore non ha subito conseguenze concrete. E considerando che l’Ufc ha una lunga storia di tolleranza verso atteggiamenti discutibili (basta chiedere a Conor McGregor, Jon Jones o a qualsiasi fighter con un passato da meme umano), non c’è da farsi troppe illusioni.
Ariel Helwani, giornalista di punta delle Mma e di origine ebraica, ha espresso tutto il suo disgusto: “Ogni giorno le Mma trovano un modo per raggiungere un nuovo punto basso. Continua a sorprendermi quanto incredibilmente stupide, per non parlare di bigotte, possano essere alcune persone nello sport o associate ad esso”. La verità è che il mondo degli sport da combattimento ha sempre flirtato con un certo tipo di personaggi al limite, ma ogni tanto qualche paletto va messo. L’Anti-Defamation League ha già chiesto provvedimenti immediati da parte dell’Ufc. La domanda è: White avrà il coraggio di colpire uno dei suoi atleti o tutto si risolverà in un’altra pacca sulla spalla e un invito a pensarci su?