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Ufc e Mma hanno un grosso problema e Dana White, amico di Trump e Musk, chiede al rivale Zuckerberg di risolverlo. Che succede? Questione di ranking e intelligenza artificiale

  • di Jacopo Tona Jacopo Tona

21 novembre 2024

Ufc e Mma hanno un grosso problema e Dana White, amico di Trump e Musk, chiede al rivale Zuckerberg di risolverlo. Che succede? Questione di ranking e intelligenza artificiale
Dana White è il presidente di Ufc, l'organizzazione di Mma più famosa al mondo, è amico di Donald Trump ed Elon Musk, ma se c'è da lavorare preferisce rivolgersi al nemico Mark Zuckerberg? Strano, ma vero: il capoccia dei lottatori se l'è presa con i giudici della sua stessa associazione, colpevoli di fare delle classifiche sballate e accusandoli di essere dei clown che non capiscono niente di lotta. Ora li vuole sostituire con l'intelligenza artificiale, ma ci sono dei problemi da non sottovalutare...

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Le classifiche sono un problema un po' ovunque ormai, e non soltanto nel campo della ristorazione, come nei casi di Forbes e del Gambero Rosso. Questa volta la questione riguarda la Mma, nello specifico la Ufc, la federazione statunitense di arti marziali miste, la più importante al mondo. Il suo presidente, Dana White è un personaggio abituato a fare casino, e da sempre è nel mondo della lotta. Ufc è una sua creatura, ed è stato lui a trasformare la Mma in un fenomeno mondiale, lanciando atleti come Ronda Rousey e Conor McGregor. Lo stesso vale per il Powerslap, rilanciato dallo stesso White in tutto il pianeta. Questa volta però il bersaglio delle urla di Dana White sono le classifiche della sua stessa organizzazione, Ufc. Vediamo perché. Dopo l'ultimo evento, Ufc 309, che ha visto Jon “Bones” Jones dominare l’ex campione Stipe Miocic con una prestazione senza precedenti, il campione dei pesi massimi è stato relegato al secondo posto nella classifica pound-for-pound, dietro Islam Makhachev. White l'ha presa come un insulto non solo a Jones, ma all’intero sistema che, a suo dire, non riesce a premiare i migliori. La soluzione? Secondo Dana White, rivolgersi a Mark Zuckerberg. Non per farlo picchiare con Elon Musk, come si era paventato, ma per chiedergli di implementare il sistema dei posizionamenti con l'intelligenza artificiale. Strano, sopratutto perché Dana White è da sempre un supporter e amico di Donald Trump: come mai non si è rivolto al nuovo capo del Doge e alla sua intelligenza artificiale Grok, a maggior ragione dal momento in cui tutti e tre erano insieme all'ultimo Ufc309?

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Dana White
Dana White

Per Dana White è arrivato il momento di sbarazzarsi dei “clown”, così li ha definiti lui stesso, che gestiscono il sistema delle classifiche in modo approssimativo. E per farlo, ha deciso di rivolgersi direttamente a Mark Zuckerberg, auspicando l’introduzione di un algoritmo che rivoluzioni il modo in cui vengono valutati i combattenti. “Tiriamo fuori da questa mer*a tutti questi fannulloni che non sanno niente di combattimento, mettiamo qui l'intelligenza artificiale e possiamo sistemare tutte queste classifiche”, ha commentato il presidente di Ufc. Un altro lavoro che verrà sostituito dalle macchine? Probabile, almeno finché le classifiche non premieranno a dovere il campione preferito di Mr Mma: Jon Jones. Non è la prima volta che Dana White prende le sue difese: per il presidente della Ufc, “Bones” non è solo il miglior combattente pound-for-pound, ma probabilmente il più grande atleta che abbia mai calcato l’ottagono. E i numeri sembrano dargli ragione: Jones è imbattuto da più di un decennio, ha vinto contro avversari leggendari e continua a dimostrare una superiorità tecnica e fisica imbarazzante. Eppure, dopo la sua ultima vittoria all’Ufc 309, qualcosa non ha funzionato. Le classifiche hanno premiato Makhachev, campione dei pesi leggeri, lasciando Jones al secondo posto. Un errore? Per White, sicuramente. Per molti fan, un segnale che il sistema attuale non riflette veramente il valore dei combattenti.

Ronda Rousey, campionessa Mma
Ronda Rousey, campionessa Mma

“Devo sbarazzarmi di questi clown!” ha tuonato White sui social, sottolineando la sua frustrazione per un sistema che considera obsoleto. Secondo lui le classifiche sono piene di errori: combattenti che salgono in base agli avversari battuti e non alle loro reali capacità, atleti ignorati nonostante vittorie straordinarie e scelte che sembrano più politiche che sportive. Ecco perché White vede nell’intelligenza artificiale una possibile, ma soprattuto imparziale soluzione. Collaborando con Zuckerberg, il Ceo della Ufc spera di sviluppare un sistema capace di valutare ogni combattente in modo oggettivo, basandosi su dati concreti come le prestazioni, le statistiche e l’impatto globale nell’ottagono. Ma un sistema basato sull’Ai potrebbe davvero risolvere tutti i problemi? Ovviamente, non è detto. Gli algoritmi sono solo strumenti e funzionano in base ai criteri stabiliti dagli esseri umani. Se i parametri non sono chiari o equi, anche un’intelligenza artificiale potrebbe produrre classifiche discutibili: dopo che abbiamo visto Gemini bullizzare un utente, ci si può aspettare di tutto. E se poi l’Ai decidesse, ancora una volta, di non mettere Jon Jones al primo posto? White potrebbe accettarlo o si troverebbe costretto a spaccare i computer a pugni? Per capire se sia una scelta davvero funzionale, vediamo velocemente come vengono calcolate le classifiche. Sul sito Ufc si legge che le classifiche sono state generate da una giuria composta da membri dei media, giornalisti o esperti che siano, i quali valutano i combattimenti a loro discrezione. Alzano le palettine, come a Ballando con le stelle, anche se al posto delle ballerine qui volano gli schiaffi. E chissà che non sia, come accade ovunque, una questione di risparmio economico e che il suo amico Elon Musk non gli abbia consigliato di tagliare un po' di teste.

Un momento di Ufc 309 con Jon Jones
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Dana White con Donald Trump
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