Dana White, ceo dell’Ultimate Fighting Championship (Ufc), non si è mai tirato indietro davanti a una sfida, ma quando si parla di politica, la sua posizione è chiara: non vuole (più) farne parte. Nonostante il ruolo cruciale che ha giocato nella recente rielezione di Donald Trump, White ha dichiarato senza mezzi termini che non ha alcuna intenzione di entrare nel governo del suo amico di lunga data.
White, 55 anni, ha sempre mostrato una fedeltà incrollabile verso Trump, un legame che dura da oltre 25 anni. Durante la campagna presidenziale del 2024, è apparso alla Convention Repubblicana per fare endorsement pubblicamente per Trump, attirando l’attenzione di giovani elettori maschi, una fascia demografica chiave per l’Ufc. “Donald Trump è il più duro e badass di tutti”, ha dichiarato White in un’intervista a Sports Business Journal. Ma se qualcuno pensava che il boss dell’Mma volesse avere in cambio un posto nel nuovo governo, si sbagliava di grosso.
La politica? “È sporca e disgustosa”
Interrogato durante Ufc 309 al Madison Square Garden, White non ha usato mezzi termini per esprimere il suo disgusto per il mondo politico. “Non farò mai più una cosa del genere. La politica è sporca, disgustosa, e io non voglio averci niente a che fare”, ha detto a The New Yorker. La sua partecipazione alla campagna, ha aggiunto, era motivata esclusivamente dalla lealtà verso Trump.
A Ufc 309 Trump non era solo: accanto a lui c’erano personaggi del calibro di Elon Musk, Robert F. Kennedy Jr., il podcaster Joe Rogan e persino Kid Rock. L’evento è stato un palcoscenico di influenza politica, con Trump che ha consolidato la sua immagine tra i giovani e gli appassionati di sport da combattimento. Tra i futuri membri del suo entourage figura anche Linda McMahon, co-fondatrice della Wwe (la federazione regina del wrestling, con l’ormai ex marito caduto in disgrazia Vince) che sarà il nuovo segretario (cioè ministro) all’istruzione.
Da parte sua, Dana White ha affermato di non avere “alcuna aspirazione politica personale” e di non voler mai più lavorare a una campagna elettorale. Ma, considerando il suo legame con Trump e il ruolo crescente degli influencer nei giochi di potere, sarà davvero la sua ultima incursione nella politica? E cosa ne pensa il mondo Ufc, sempre più vicino alle sfere del potere?
Con White che si ritira dalla scena politica, resta da vedere se il suo impegno a sostegno di Trump continuerà a influenzare le scelte e la visibilità dell’Ufc. Una cosa è certa: White è un fighter, sul ring e fuori. Ma questa volta, contro la politica, ha deciso di lanciare la spugna.