Adesso anche gli ultimi scettici dovranno ricredersi: KTM sarà regolarmente in pista con quattro moto nella MotoGP 2025 e nell’unveiling di oggi per la RC16, in cui sono stati presentati anche i quattro piloti, è stato abbastanza chiaro a tutti che il marchio austriaco non si limiterà a esserci, ma proverà a vincere. Al di là della tremenda crisi finanziaria e delle decisioni che saranno prese sul futuro il prossimo 25 febbraio, quando si deciderà se procedere o meno con il piano di ristrutturazione presentato nelle scorse settimane all’assemblea dei creditori.
La crisi c’è, le prospettive di sofferenza pure e nessuno nega nulla. Ma quello di oggi è stato un giorno di festa e nessuno, a cominciare da Pit Beirer, ha voluto che le nuvole nere che si vedono all’orizzonte togliessero un po’ di brillantezza all’arancione che da sempre ha contraddistinto il marchio. E che, adesso, sarà anche su tutte le quattro moto di KTM. Con buona pace di chi, come Guido Meda e Mauro Sanchini, sarà chiamato a distinguere nella mischia della prima curva o nel bel mezzo di qualche bagarre i protagonisti. Ok, è una considerazione che c’entra nulla, ma c’è venuto da farla, perché le RC16, così come le tute dei piloti, sono identiche davvero e differiscono solo per un piccolissimo dettaglio: lo sponsor Mobil1 per Acosta e Binder e Motul per Bastianini e Vinales. Bisognerà, quindi, affidarsi ai caschi per riconoscerli in quelle occasioni in cui non sarà perfettamente visibile il numero sul cupolino.
Pit Beirer ha le idee chiare
Piccola divagazione a parte, però, nello streaming messo online dalle 10 di questa mattina è stato chiaro anche altro: il racing e in particolare la MotoGP saranno anche una spesa importante per KTM, ma per i vertici dell’azienda non rappresentano un costo, ma un vero e proprio investimento in chiave di rilancio del marchio. E chi lo ha ripetuto, dopo lo sfogo di ieri, è stato Pit Beirer. "Il 2025 è iniziato alla grande per noi con l’importante vittoria alla Dakar e vincendo anche l’AMA Supercross – ha detto - Ora è un vero piacere presentare i nostri team della MotoGP e vedere la nostra moto pronta a gareggiare per il nono anno consecutivo. Le corse sono una parte così importante del DNA di KTM e noi ci impegniamo. Per la prossima stagione e con Brad, Pedro, Enea e Maverick, oltre a tutta l’esperienza e la conoscenza dei tecnici ai box, c’è tanta positività e adrenalina per iniziare. Questa stagione potrebbe essere grandiosa per noi, e spero che lo sia". Solo un piccolo accenno alla situazione vissuta in questi due mesi dall’ufficializzazione del rischio fallimento per KTM, con Beirer che s’è limitato a questo commento: “CI hanno fatto tante domande in questi giorni e sono stati sollevati tanti dubbi, ma siamo stati chiari fin dall’ultimo giorno della stagione 2024: siamo qui per correre e prendiamo molto sul serio l’impegno a vincere in questo campionato".
Red Bull e Tech3 ci credono
Colori unificati, quindi, lavoro portato avanti come se si trattasse di una sola squadra e consapevolezza che le distinzioni resteranno solo in piccolissimi dettagli, come, appunto, quel piccolo sponsor sulle carene e la spalla dei piloti. Lo hanno ribadito anche Aki Ajo, Red Bull KTM Factory Racing Team Principal, e Nicolas Goyon, Team Manager, Red Bull KTM Tech3. “Siamo entusiasti – ha detto il primo - Abbiamo lavorato duramente durante l'inverno per sviluppare il nostro progetto e la RC16 affinché fosse ancora più veloce e migliore della scorsa stagione. Il nostro obiettivo è alto, ma siamo tutti molto motivati”. “L'attesa è finalmente finita – ha fatto eco il secondo - e siamo tutti davvero entusiasti di lanciare la nostra stagione MotoGP 2025. Torniamo con i colori della Red Bull KTM, con due talenti incredibili. Maverick ed Enea sono piloti di grande esperienza e complessivamente 17 vittorie e più di 50 podi in MotoGP. Formeranno la formazione più forte che Tech3 abbia mai avuto. Siamo grati alla Red Bull KTM per aver affidato a noi due piloti brillanti, e faremo tutto il possibile per portare il progetto MotoGP al livello successivo”.
Piloti carichi a pallettoni
Proprio Enea Bastianini e Maverick Vinales, oggi, sono sembrati quelli più emozionati, a dispetto di un Pedro Acosta che ha sempre l’aria un po’ scanzonata e di un Brad Binder che non si scompone proprio mai. Il sudafricano si appresta a vivere la sua sesta stagione in MotoGP e è consapevole che per lui è arrivato il tempo di dimostrare di più: "È pazzesco pensare che questa sia già la mia sesta stagione in MotoGP. Ad essere sincero, il 2024 è stato l’anno in cui ho imparato di più. Entrando nel 2025 mi sento come se fossi diventato un pilota molto migliore. Il mio obiettivo? Lottare sempre con chi è davanti". E, anche se non lo dice, guardarsi le spalle dal enfant prodige di casa KTM: Pedro Acosta. Il giovane fenomeno spagnolo ha gli occhi di tutti puntati addosso, ma sembra non esserne per nulla intimidito. E, anzi, ha l’aria di chi sa che se la moto sarà all’altezza del suo talento allora si potrà sognare veramente in grande dopo un primo anno fatto di errori e esperienza da mettere in cascina. "Senza dubbio il 2024 è stato un buon anno e abbiamo ancora alcuni obiettivi che teniamo in tasca - ha commentato Acosta - È un sogno che diventa realtà raggiungere il team ufficiale dopo esserci stato sempre con KTM in Moto3 e Moto2. Anche avere Brad come compagno di squadra e aiutarlo a sviluppare la moto sarà fantastico".
Un lavoro, quello sullo sviluppo della RC16, che per adesso rappresenta la vera grande incognita. Non è chiaro, infatti, se ci saranno o meno fondi per farlo o se bisognerà accontentarsi di ciò che KTM ha già preparato. Ma è inutile fare previsioni, visto che tutto sarà comunque più chiaro dopo il 25 febbraio. Ecco, non guardare troppo oltre sembra essere anche la filosofia di Enea Bastianini, approdato in Tech3 con grandi speranze, ma pure con la certezza che per lui sarà un grande salto, dopo che in MotoGP ha guidato sempre e solo Ducati. "Sono molto curioso di vedere come andrà l’inizio di questa stagione – ha detto l’italiano - Dobbiamo mantenere la calma all'inizio perché è importante capire la moto e la squadra. Ma sono motivato e penso che già alla terza o quarta gara potremo essere competitivi". Chi, invece,ha già il fuoco negli occhi è il suo compagno di squadra, Maverick Vinales, che con KTM potrà anche centrare un record personale pazzesco: vincere con quattro marchi diversi dopo esserci già riuscito con Suzuki, Yamaha e Aprilia. “Wow, questa moto sembra una bestia veloce – ha detto lo spagnolo dopo aver tolto il velo ala sua RC16 - Indossare i colori della Red Bull KTM è una sensazione molto bella per me. Fin da quando ero bambino li ho visti fare motocross, correre la Dakar ecc... quindi per me è un sogno che si realizza e il nostro è un dream team"