E’ il 30 gennaio. Il giorno in cui secondo alcuni avrebbe potuto non succedere niente. Invece succederà: KTM presenterà i suoi team di MotoGP e, ovviamente, anche i quattro piloti Pedro Acosta, Brad Binder, Enea Bastianini e Maverick Vinales, oltre alla versione 2025 della RC16 con cui il marchio austriaco proverà a contrastare Ducati in MotoGP. Non sarà solo una presentazione, ma l’inizio di un nuovo corso dopo che per settimane – e non certo a torto – s’è messa in discussione la presenza di KTM nel Motomondiale per effetto della tremenda crisi in cui è piombato il colosso austriaco. Resta, per carità, la questione morale e la grande domanda sul senso di correre e spendere decine e decine di milioni di Euro per le corse quando 1000 posti di lavoro sono saltati e i debiti superano i 2 miliardi di Euro. Ma una risposta a questo l’ha data il direttore del racing, Pit Beirer: “Non esiste KTM senza le corse e, anzi, le corse aiuteranno nel rilancio”.
Ecco, proprio Beirer è stato quello che in questi mesi ha dovuto tamponare l’intamponabile e ingoiare i bocconi più amari, visto che, di fatto, la società che gestisce il racing per KTM non è mai stata in difficoltà economiche, ma chiaramente il futuro è stato messo pesantemente in discussione. E che c’è stata una fase in cui davvero sembravano non esserci prospettive l’ha ammesso lo stesso Beirer parlando con SpeedWeek. "Il 20 dicembre è stato un punto di svolta - ha dichiarato – è stato il giorno in cui è stato chiaro che avremmo continuato nelle corse. Ma leggere tutto quello che si è letto è stato doloroso e contrastare alcune informazioni è stato ingestibile”. Questo giorno, il 20 dicembre, ha segnato l'annuncio della ristrutturazione interna e della partecipazione confermata della KTM alla MotoGP 2025, nonostante le voci di un possibile ritiro. "L’abbiamo annunciato – ha sbottato Beirer – ma non c’è stato da aspettare neanche un'ora e tutta Internet pubblicava la notizia che avremo lasciato nel 2026, dopo giorni in cui si diceva che ci saremmo ritirati subito".
Beirer non nasconde che questa vigilia della presentazione è, per lui, l’occasione non di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, ma per frantumare quello che in queste settimane è diventato un vero e proprio macigno. Pur ammettendo, comunque, che ci sarà fortemente da tirare la corda e che i budget a disposizione dei team, anche per lo sviluppo del prototipo della RC16, non saranno quelli del passato. In più le voci su un possibile passaggio di Pedro Acosta alla Ducati nel 2026 hanno agitato ulteriormente le acque, ma Beirer ha ribadito la forza del legame tra KTM e il giovane talento spagnolo. "Pedro è arrivato con noi al campionato del mondo attraverso la Rookies Cup ed è diventato campione del mondo con noi - ha detto – Pedro, dopo il 20 dicembre, mi ha chiesto se eravamo in ufficio e lavoravamo e due giorni dopo era seduto nel mio ufficio con il suo manager e hanno visto con i loro occhi che il reparto corse era intatto e la gente lavorava duro. Ha voluto dare un'occhiata più da vicino ai risultati dei test di Jerez e poi è tornato a casa con calma e da allora si è occupato della sua preparazione. E’ normale che i piloti si siano preoccupati, ma a tutti ho detto che potevano parlare con me personalmentee venire a trovarmi. Pedro e tutti gli altri nostri piloti hanno fiducia in noi e ci danno molta forza e incoraggiamento”. Su quali saranno, però, i reali obiettivi per cui KTM potrà lottare Pit Beirer non si sbilancia, consapevole che la situazione, comunque, è quella che è. “Vogliamo essere competitivi e sappiamo che potremo esserlo, i nostri piloti hanno dimostrato già di saper vincere” – ha concluso - Tutto ciò che costa denaro è attualmente nel programma di ristrutturazione. Dobbiamo risparmiare sui costi laddove possibile, ma il motorsport e KTM sono inseparabili".
Bisognerà capire, quindi, se la RC16 li metterà nelle condizioni di riuscirci e i test IRTA di Sepang, in programma dal 5 al 7 febbraio rappresentano il primo banco di prova per valutare i progressi tecnici e la competitività del nuovo prototipo, il cui sviluppo è comunque bloccato almeno fino al prossimo 25 febbraio, data in cui l’assemblea dei creditori approverà il piano di ristrutturazione e potrebbe liberare qualche fondo per il racing. Sfogo di Beirer a parte, quindi, c’è ottimismo e, soprattutto, c’è voglia di cominciare dopo la paura – ammessa e non nascosta – di non poterlo fare, anche se per Beirer e gli addetti ai lavori è durata meno di quanto s’è effettivamente creduto. Lo ha spiegato anche il patron del Team Tech3, Hervè Poncharal, parlando con GPone, affermando che la tempesta finanziaria è ormai superata. Poncharal ha garantito anche che, almeno all’inizio, ci sarà trattamento identico per tutti i quattro piloti della RC16.