Iker Lecuona fa il punto della situazione dopo tre settimane di fila fra Superbike e MotoGP. Per il Gran Premio di Spagna ha sostituito Marc Marquez portando a termine tutte le gare, e considera Jerez “una bella esperienza, un sogno che si è realizzato”, in cui è stato “bellissimo lavorare con loro, ho imparato molto e mi sono davvero divertito”. Ha potuto così confrontare Honda Repsol e Honda Superbike, trovandole molto diverse: “La potenza, i freni, l’elettronica, non hanno davvero nulla a che vedere, sono proprio due moto totalmente diverse”.
In MotoGP è stata la sua prima esperienza con il nuovo format, la Sprint. E qui l’ex KTM diventa critico: “L’aerodinamica in MotoGP fa sì che non ci siano così tante battaglie, che sia quindi più noioso anche per i piloti. Servirebbe un passo indietro, od anche più di uno, perché si è arrivati ad un punto tale che è anche difficile sorpassare. Il resto di cui si parla invece non ha nessun senso e spero che in Superbike non succeda. Capitano i contatti, è bel un campionato di moto, uno sport. Ovviamente è pericoloso, ma credo che nei GP si siano perse queste emozioni”.
La critica all’aerodinamica è il punto sollevato anche da Dani Pedrosa che Lecuona sposa in pieno: “Credo di essermi trovato con due moto dietro, poi una sola, ma si sente tantissimo. Siamo a questo punto. Ci stiamo avvicinando alla Formula 1 precedente, con la moto non ti puoi avvicinare a chi ti sta davanti. Sono moto, andiamo al limite e sta diventando sempre più difficile sorpassare. Poi magari commetti un piccolo errore e cadi, ma se tocchi un altro pilota MotoGP ti sanzionano. La penalità di Bagnaia per esempio non ha nessun senso, zero, ma è quello che sta succedendo. Credo che le MotoGP debbano davvero fare un passo indietro e tornare ad essere moto”.