Ormai nella F1 una cosa è certa, un pilota, chiunque sia, non può mai abbassare la guardia. I volanti delle monoposto della massima serie sono più ambiti che mai e oggi il mercato 2025 - giunto ormai quasi alla conclusione - si concentra sull’incredibile partita a quattro che si sta giocando per il volante del team Stake Sauber, che dal 2026 diventerà il team ufficiale Audi. La Sauber, o meglio la Stake Sauber F1 fino a quando l'anima di Ingolstadt non deciderà di imporsi definitivamente nel 2026, è uno di quei team che ha sempre navigato tra l’eccellenza tecnica e le acque un po' più torbide dei team di metà classifica. Ma da quando Audi ha annunciato che metterà il suo stemma su quella livrea, tutti i piloti con una carriera o un mezzo sogno nel cassetto si sono fatti avanti. Ed ecco che si è creato questo scenario bizzarro, dove a contendersi un sedile troviamo una varietà di personaggi del calibro di Valtteri Bottas, Mick Schumacher, Sebastian Vettel e Gabriel Bortoleto.
Valtteri Bottas è colui che attualmente ha in mano quel volante ma che deve rinnovare in vista della prossima stagione. Il finlandese è il classico pilota che non si arrende mai, che continua a fare il suo lavoro, sornione e con la calma che solo chi è cresciuto nei boschi della Finlandia può permettersi di sfoggiare. Ma il buon Valtteri deve anche guardarsi le spalle, perché un carattere eccentrico non basta. Dopo il periodo di sudditanza psicologica sotto il regno di Lewis Hamilton in Mercedes, Bottas era approdato alla Sauber per tentare un rilancio che però non ha portato i risultati desiderati, anzi nemmeno i punti. Il problema è che la sua monoposto è la cosa più inaffidabile che c'è ma "Valtteri is Valtteri". Rumors dicono che il suo futuro non sia affatto certo, magari la spunterà nel rinnovo per il prossimo anno in Sauber ma difficilmente potrá sperare in un biennale per essere lì presente alla prima dell'Audi.
Poi c’è Mick Schumacher, il figlio d’arte che porta sulle spalle un cognome che pesa quanto una monoposto carica di carburante. Mick è uno di quelli che non si tira indietro, ma che non ha ancora mostrato davvero di essere tagliato per la F1. Dopo un trascorso da dimenticare con la Haas è stato appiedato. Ma è chiaro che il giovane tedesco non vuole restare a guardare gli altri correre. L’idea di un ritorno in pista con una Sauber che diventerà Audi, brand tedesco per eccellenza, ha tutto il sapore di un rilancio perfetto. Il peso della legacy paterna potrebbe giocare a suo favore o trasformarsi nell’ennesima zavorra che lo terrà fuori dal gioco.
Nelle ultime ore però, in mezzo a questo caos, è apparso un nome che sa di romanzo romantico. Sebastian Vettel è davvero una delle opzioni sul tavolo per questo volante. Il quattro volte campione del mondo, che si è ritirato con la speranza di dedicarsi a nobili cause sulla sensibilizzazione ambientale, sembra voler rientrare dalla porta principale. Secondo alcune indiscrezioni, Vettel sarebbe intrigato dalla possibilità di legarsi a un progetto a lungo termine come quello di Audi e il richiamo del marchio tedesco potrebbe essere irresistibile. Ormai lo ripetiamo spesso che in F1 mai dire mai e quindi anche i ritiri non sono mai definitivi. Infine, c'è l’outsider, quello che al momento sembra il più avvantaggiato di tutti: Gabriel Bortoleto. Il giovane brasiliano fresco campione di F3 fa parte di quella ventata di ricambio generazionale che la F1 sembra disperatamente portare avanti, vedi Antonelli e Bearman. Il pilota ha dimostrato di avere talento e la Sauber potrebbe puntare su di lui per costruire un progetto a lungo termine, Binotto permettendo. Gabriel ha l’entusiasmo, l’agilità mentale e fisica di chi è cresciuto correndo kart sulle piste più infide del mondo, ma deve dimostrare di poter reggere la pressione di un campionato diverso. A differenza degli altri tre, Bortoleto non ha un passato ingombrante che lo insegue, ma ha tutto da dimostrare.
Ma chi tra questi piloti si porterà a casa l'ultimo volante a disposizione della F1? La risposta è tutt’altro che scontata. La Sauber, o meglio l’Audi, potrebbe scegliere l’esperienza solida di Bottas, il fascino commerciale di Mick Schumacher, il ritorno epico di Vettel o l’audacia di puntare tutto su Bortoleto. Una cosa è certa: qualunque sia la scelta, non mancheranno le polemiche. Fino al 2026, però, ci aspetta una lunga telenovela fatta di gossip, indiscrezioni e colpi di scena o magari di altri impensabili accostamenti. E mentre ci prepariamo a guardare questo spettacolo con i popcorn in mano, i piloti continuano a telefonare ai propri agenti.