Morbida all’anteriore, morbida al posteriore e giro matto a sangue che bolle. Fabio Di Giannantonio ha chiuso davanti a tutti il venerdì del Sachsenring, approfittando di un Marc Marquez che probabilmente ha preferito lavorare sugli assetti (visto che domani potrebbe piovere) dopo essersi assicurato di essere ancora il solito Marc Marquez sul circuito tedesco. Nessun merito da togliere, sia intero, a un Fabio Di Giannantonio che il super tempo l’ha cercato e che è sembrato subito in grande spolvero già dal turno del mattino. Il pilota romano, tra l’altro, ha anche raccontato che il suo super giro nelle prequalifiche non è stato figlio di una sensazione di perfezione. Anzi. “Il feeling – ha detto – non era perfetto”. Quadi un modo per minimizzare e per lasciare intendere che c’è ancora succo da spremere.

Segno che Fabio Di Giannantonio potrebbe avere ancora qualcosa nel polso destro, o comunque qualcosa da chiedere a quella Desmosedici GP25 che sta imparando a interpretare dall’ultimo test a Aragon. “Da quel test – ha raccontato ancora in collegamento con gli studi di Sky - non abbiamo cambiato troppo la moto, riesco a esprimermi e a fare le mie cose. Non toccandola tanto acquisti fiducia e costruisci: è la terza gara che non tocchiamo nulla. Solo piccole modifiche, ma la base è quella”. Occhi ancora concentrati e confronto tecnico vissuto in diretta, poi, per un Di Giannantonio che è partito con lo spiegone da secchione vero quando Lucio Cecchinello gli ha chiesto se anche lui, come i suoi piloti, avesse sofferto un po’ di chattering. “Sì – ha affermato – l’ho sentito anche io con la Ducati, ma credo dipenda dalle caratteristiche di questo circuito e da un insieme di cose. Senti il chattering quando cerchi grip all'anteriore, forse con la temperatura più alta si è andati un po' in over grip visto che qui sono tutte curve che al posteriore ti chiedono di rompere un po’ di trazione per poter direzionare la moto”.
Tutto assolutamente chiaro in testa, quindi, per il pilota del Team Pertamina Enduro VR46, che è chiaramente soddisfatto per il risultato messo nel sacco oggi, ma che non ci pensa per niente a cedere a facili entusiasmi. Soprattutto sapendo che in pista ci sarà anche quel Marc Marquez che al Sachsenring ha già detto di non voler lasciare neanche le briciole a tutti gli altri. “Certo che è una bella soddisfazione. Però, ragazzi, è solo venerdì – ha tagliato corto il Diggia – Siamo contenti, ma piedi per terra e lavoriamo, perché oggi è stato un super tempo, ma domani saremo tutti lì”.
L’impressione è che la soddisfazione del pilota romano riguarda non tanto il crono stratosferico fatto oggi, ma la consapevolezza che quel tempo è arrivato nonostante avvertisse ancora qualcosa di imperfetto. “All’inizio ci siamo un po' disturbati – ha aggiunto – il tempo è arrivato al mio terzo tentativo e di solito qui il tempo si fa al primo. Quindi bene che siamo riusciti a fare un bel giro. Non so se la soft all'anteriore sia stata la scelta giusta, il feeling non era il massimo, sentivo tanto chattering. Però, nonostante questo, siamo riusciti a fare un bel giro”.