E’ stato nel box dei migliori piloti del mondo per ben 500 gran premi: un numero pazzesco. E, ora, Ramon Forcada, 63 anni, è il primo uomo di Franco Morbidelli: l’artefice, secondo i più, del rinnovato (e vincente) feeling tra la Yamaha M1 del team Petronas e il pilota italobrasiliano. Lo stesso Jorge Lorenzo, che con Forcada ha lavorato per molti anni salendo anche sul tetto del mondo, ha recentemente sottolineato come dietro i risultati di Morbidelli ci sia l’evidente mano di Forcada. Il capotecnico in forza alla Petronas in questi giorni ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, raccontando il passato, ma anche sbilanciandosi sul futuro. Quello di una MotoGP che dovrà necessariamente trovare nuovi eroi per non restare con il solo Marc Marquez a fare da protagonista di ogni fine settimana di gare.
“Chi arriva in MotoGP – ha detto – sicuramente ha qualcosa in più. Anche l’ultimo è un gran pilota. Poi, anche nel gruppo dei migliori, c’è chi si distingue. Sono i così detti talenti e non sono tantissimi. Di unico, invece, c’è stato solo Casey Stoner, lui saliva in moto e ‘bam’: andava fortissimo”. Per il capotecnico non ci sono dubbi, quindi, il più forte di sempre, almeno in termini di talento, è stato l’australiano campione del mondo sia con Ducati, sia con Honda, con Forcada che, però, ha aggiunto: “Ma i buoni per me sono quelli che avendo già tutto lavorano tanto per migliorare: Jorge Lorenzo era uno, Alex Barros un altro, ma pure Franky Morbidelli. È solo il secondo anno con lui, ma ha chiaro in testa cosa serve per andare bene”. Secondo Forcada, Franco Morbidelli ha le carte in regola per essere uno dei più credibili avversari di Marc Marquez nei prossimi anni, arrivando a paragonarlo al pilota con cui ha vinto di più: Jorge Lorenzo. “Lorenzo e Morbidelli – ha detto – sono molto simili”. E in effetti la prima e (per ora) unica vittoria dell’italobrasiliano in MotoGP è arrivata dopo una gara in perfetto stile Martillo: partendo avanti e restandoci, mantenendo altissimo il ritmo e pulitissima la guida.
Un feeling, quello tra l’esperto capotecnico e Franco Morbidelli, che non è stato simile, almeno alla fine, con Maverick Vinales, verso il quale Ramon Forcada sceglie di togliersi elegantemente un sassolino dalla scarpa raccontando così la sua avventura con Morbidelli dopo il rapporto interrotto con Vinales: “Con Frankie è facile lavorare, lui è umile! Puoi parlargli e spiegargli tutto . Anche perché è il primo a volerlo sapere. Ha lavorato molto fisicamente e mentalmente: lo vedo più carico, ma anche calmo e concentrato”. Una concentrazione che potrebbe tornare utile nella lotta mondiale, con Forcada che, probabilmente per scaramanzia, esclude però il suo pilota dalla lista dei papabili per la vittoria al titolo mondiale: “I primi in classifica hanno più chance – ha detto – Ma Mir, ad esempio, lo vedo meglio di Dovizioso. Però questo è un mondiale in cui può succedere di tutto e, anzi, mi chiedo quando finirà questa follia. Quando, cioè, i più forti inizieranno a vincere come è normale che sia”.