Probabilmente neanche lui pensava di uscire di scena così: con una stagione senza alcun picco e tanta amarezza addosso. Ramon Forcada è la storia della MotoGP, ha condiviso il box con grandissimi campioni e nel 2020 ha sfiorato il miracolo, insieme a Franco Morbidelli, di vincere un mondiale con una moto privata. Adesso, però, le porte della MotoGP per lui si sono chiuse.
Intervistato da Manuel Pecino per il suo canale Youtube, Ramon Forcada ha spiegato di non avere alcun rammarico e di essere consapevole che ogni storia, prima o poi, deve finire. Tanto da confessare che in qualche modo avrebbe anche potuto restare in MotoGP, ma ha preferito rifiutare ogni offerta per potersi dedicare alla JuniorGP, magari col sogno di allevare il Marc Marquez del futuro. “Da quando è uscito il calendario non ho nemmeno pensato di continuare – ha spegato, lasciando intendere di non essere d’accordo con la scelta di Dorna di aumentare - non ero interessato. Sì, ci sono state delle offerte, ma niente di importante, perché ho già chiuso la porta“.
Scelta fatta e solo un po’ di delusione per come sono andate le cose nel 2022, quando Ramon Forcada è stato chiamato ad affiancare Andrea Dovizioso alla corte del Team RNF di Razlan Razali. “In Yamaha – ha detto ancora Forcada – non gli prestavano abbastanza attenzione. Non ha mai avuto feeling con la moto. Mi ha detto che non avrebbe migliorato i risultati, che non si sentiva a suo agio in quella situazione”. Un amore, quello tra il Dovi e Yamaha, che non è mai decollato, con Forcada che ha solo potuto prendere atto di una situazione che è apparsa non riparabile sin da subito. Così come rischia di non essere riparabile anche la MotoGP, con i capomeccanici che, ormai, sono costretti a lavorare con più piloti anche nell’arco della stessa stagione. “Nel 2021 ho lavorato con cinque piloti, che penso sia un altro record – ha concluso - La cosa brutta di queste situazioni è che lavori con loro solo per una o due gare. L’unica cosa buona è che i collaudatori si fanno avanti. È quello che la Honda ha fatto con Bradl, o la Yamaha con Crutchlow. Anche Savadori e Pirro hanno fatto delle gare. Puoi fare qualche wildcard e hai un sostituto se succede qualcosa. Ma questo fa sì che l’evoluzione si arresti e la situazione si complichi ulteriormente”.